Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Appalti truccati Asl, i parenti degli arrestati: girano troppi soldi

La meraviglia emerge dalle intercetta­zioni. Intanto, via agli interrogat­ori la prossima settimana

- Titti Beneduce

NAPOLI Si svolgerann­o la prossima settimana gli interrogat­ori di garanzia delle sei persone arrestate giovedì dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti dell’Asl Na 1: si tratta di Loredana Di Vico, dirigente responsabi­le dell’approvvigi­onamento di beni e servizi ora sospesa; del compagno, Vincenzo Dell’Accio; del padre, di un fratello e di una sorella di quest’ultimo e del loro stretto collaborat­ore Gennaro Ferrigno. Gli avvocati del collegio difensivo Alfonso Furgiuele, Guido Furgiuele e Raffaele Miele stanno mettendo a punto le loro strategie e valutando se è il caso che gli indagati rispondano o no alle domande del gip Francesco de Falco Giannone. Secondo l’ipotesi accusatori­a, infatti, Loredana Di Vico aggiudicav­a in maniera del tutto irregolare ad alcune ditte che fanno capo alla famiglia del compagno appalti per l’acquisto di apparecchi elettromed­icali, arrivando a pagare fino al 300 per cento in più del prezzo di mercato.

Intanto dall’ordinanza cautelare, emessa su richiesta del pm Valter Brunetti, emergono nuovi particolar­i. Che i Dell’Accio maneggiass­ero un sacco di soldi era una circostanz­a che colpiva anche i loro parenti: emerge per esempio da un’intercetta­zione telefonica tra Rosa De Petrillo, la moglie di Rosario Dell’Accio, e sua madre. La telefonata risale all’aprile del 2017, subito dopo la perquisizi­one subita dagli indagati.

«Vabbè, stamattina sono venuti a fare la perquisizi­one a casa».

Rosa:

Madre:

«E perché?».

Rosa:

«Mmmh... E perché, Rosa, so’ indagati?».

«E ma’, ma che ne so?».

«Gli imbrogli!».

«Io non so niente. Lo sai, io non so niente».

«Rosa. Ma perché, tutti questi soldi da dove escono? Vabbè (omissis)».

«Sì, sì, a Rai 3... Il telegiorna­le...».

«E che ha detto?». «Ehm... Che sono indagati per... Vabbè, che hanno venduto macchinari al triplo del prezzo».

Due giorni dopo le due donne parlavano ancora dello stesso argomento.

Madre:

Rosa: Madre: Rosa:

Madre:

Rosa:

«Eh, so’ indagati. Enzo...».

Madre: Rosa:

«Eh, però ha fatto, così ho capito, il nome della compagna di Enzo».

«Eh, sì, Loredana».

La Di Vico è descritta così dal gip nell’ordinanza: «Emerge chiarament­e che è posta al vertice del sodalizio, assumendo un ruolo sempre importante in qualità di organizzat­ore e promotore. In occasione di diversi reati-fine l’indagata, in ragione di rapporti affettivi, di cointeress­enza e convivenza con Vincenzo Dell’Accio, ha svolto un ruolo di primo piano nel condiziona­mento delle procedure che istruiva».

Madre:

Rosa:

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Inchiesta Uno degli edifici dell’Asl Na1. Al lato, Loredana Di Vico

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