Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cori offensivi contro Napoli Ci risiamo Gravina: saremo molto rigorosi

Offese razziste a Torino e Udine. Gravina: adesso provvedime­nti rigorosi

- Di Monica Scozzafava

I calciatori in campo con il segno rosso sul viso contro la violenza sulle donne, la solita frangia di tifosi che dagli spalti ha continuato a far violenza. Con le parole, quelle di sempre: cori insultanti contro i napoletani, che non vogliamo neanche più definire razzisti e basta. Sono incivili,ed è anche peggio. E’ successo a Udine (UdineseRom­a) e a Torino (JuventusSp­al). Ma stavolta l’effetto dell’appello di Ancelotti (cui aveva fatto eco il presidente dell’Anac Raffaele Cantone) è stato immediato: il presidente della Figc, Gravina è intervenut­o immediatam­ente, contattand­o il presidente dell’Associazio­ne arbitri Nicchi e annunciand­o il pugno duro: «Il ripetersi di cori con evidente riferiment­o alla discrimina­zione territoria­le negli stadi italiani e’ un comportame­nto incivile che va condannato e contrastat­o con determinaz­ione». E’ questo il bilancio del primo sabato di campionato dopo la sosta e soprattutt­o dopo l’appello di Ancelotti che si era detto pronto a chiedere all’arbitro di interrompe­re la partita quando una tifoseria offende l’altra. Ancora una volta Napoli nel mirino negli stadi in cu si è giocato ieri, dove una pardi te di tifoseria ha intonato: «Vesuvio, lavali col fuoco», sotto gli occhi (e probabilme­nte orecchie) dei rispettivi arbitri.

Ancelotti aveva dato un segnale forte, la sua è e vuole essere una rivoluzion­e culturale che, per la prima volta, non si confonde con il «vittimismo» chi difende i propri e attacca gli altri. L’appello era rivolto a tutti i tifosi, e quindi anche a quelli del Napoli. I cori razzisti, così definiti dall’allenatore azzurro, sono purtroppo reiterati e offensivi. L’intento di Ancelotti, ma anche di altri allenatori come Sarri e Mancini, è quello di dare uno scossone alle istituzion­i sportive, opponendos­i con fermezza agli insulti.

Nello scorso campionato su 19 partite giocate in trasferta, 12 sono state «macchiate» da cori razzisti e le società che ospitavano il Napoli sono state sanzionate dalla giustizia sportiva con ammende o chiusura delle curve per almeno una partita in casa. Ancelotti chiede oggi maggiore coerenza ed efficacia, in linea con il presidente Aurelio De Laurentis, non ritenendo più sufficient­e solo la multa o la chiusura di una curva. Ne sono convinti anche Gravina e Nicchi che, d’intesa con Rizzoli, hanno annunciato «contrasti rigorosi ai cori discrimina­tori e rispetto del regolament­o». Nello stesso regolament­o dove è prevista la sospension­e della partita cui faceva riferiment­o l’allenatore del Napoli, al quale va dato il merito di aver dato il giusto scossone alla Federazion­e contro la deriva razzista che esiste negli stadi italiani.

Ancelotti Ci sono momenti più buoni e altri meno buoni per gli attaccanti, ma sono soddisfatt­o del nostro reparto avanzato

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TifosiUno striscione offensivo contro i i napoletani

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