Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cori offensivi contro Napoli Ci risiamo Gravina: saremo molto rigorosi
Offese razziste a Torino e Udine. Gravina: adesso provvedimenti rigorosi
I calciatori in campo con il segno rosso sul viso contro la violenza sulle donne, la solita frangia di tifosi che dagli spalti ha continuato a far violenza. Con le parole, quelle di sempre: cori insultanti contro i napoletani, che non vogliamo neanche più definire razzisti e basta. Sono incivili,ed è anche peggio. E’ successo a Udine (UdineseRoma) e a Torino (JuventusSpal). Ma stavolta l’effetto dell’appello di Ancelotti (cui aveva fatto eco il presidente dell’Anac Raffaele Cantone) è stato immediato: il presidente della Figc, Gravina è intervenuto immediatamente, contattando il presidente dell’Associazione arbitri Nicchi e annunciando il pugno duro: «Il ripetersi di cori con evidente riferimento alla discriminazione territoriale negli stadi italiani e’ un comportamento incivile che va condannato e contrastato con determinazione». E’ questo il bilancio del primo sabato di campionato dopo la sosta e soprattutto dopo l’appello di Ancelotti che si era detto pronto a chiedere all’arbitro di interrompere la partita quando una tifoseria offende l’altra. Ancora una volta Napoli nel mirino negli stadi in cu si è giocato ieri, dove una pardi te di tifoseria ha intonato: «Vesuvio, lavali col fuoco», sotto gli occhi (e probabilmente orecchie) dei rispettivi arbitri.
Ancelotti aveva dato un segnale forte, la sua è e vuole essere una rivoluzione culturale che, per la prima volta, non si confonde con il «vittimismo» chi difende i propri e attacca gli altri. L’appello era rivolto a tutti i tifosi, e quindi anche a quelli del Napoli. I cori razzisti, così definiti dall’allenatore azzurro, sono purtroppo reiterati e offensivi. L’intento di Ancelotti, ma anche di altri allenatori come Sarri e Mancini, è quello di dare uno scossone alle istituzioni sportive, opponendosi con fermezza agli insulti.
Nello scorso campionato su 19 partite giocate in trasferta, 12 sono state «macchiate» da cori razzisti e le società che ospitavano il Napoli sono state sanzionate dalla giustizia sportiva con ammende o chiusura delle curve per almeno una partita in casa. Ancelotti chiede oggi maggiore coerenza ed efficacia, in linea con il presidente Aurelio De Laurentis, non ritenendo più sufficiente solo la multa o la chiusura di una curva. Ne sono convinti anche Gravina e Nicchi che, d’intesa con Rizzoli, hanno annunciato «contrasti rigorosi ai cori discriminatori e rispetto del regolamento». Nello stesso regolamento dove è prevista la sospensione della partita cui faceva riferimento l’allenatore del Napoli, al quale va dato il merito di aver dato il giusto scossone alla Federazione contro la deriva razzista che esiste negli stadi italiani.
Ancelotti Ci sono momenti più buoni e altri meno buoni per gli attaccanti, ma sono soddisfatto del nostro reparto avanzato