Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Uno sciopero senza il coraggio di fare sciopero»
Tre dipendenti marcano visita e anche ieri stop a Mergellina e Chiaia, poi a Montesanto
Siamo di fronte ad uno sciopero, senza il coraggio di fare sciopero». Lo scrittore Maurizio de Giovanni abita al Vomero. «E sono un utente abituale delle tre funicolari che servono la collina».
NAPOLI È successo di nuovo. Le funicolari ieri sono rimaste di nuovo ferme a causa di una improvvisa, quanto sospetta, malattia di tre capiservizio. A distanza di ventiquattro ore dal precedente blocco, nuovo stop per gli impianti di risalita di Mergellina e di Chiaia. Ha retto alla bordata Montesanto perché l’azienda ha trovato una copertura, almeno fino alle 19. E oggi potrebbe esserci un nuovo stop.
L’idea — se si dovesse dimostrare che non di malattia si tratta, ma di una strategia per costringere l’azienda ad accondiscendere ad una serie di richieste sindacali — è semplice: i lavoratori mettono in piedi una protesta che punta a far montare la rabbia dei viaggiatori e a piegare così le resistenze di azienda e Comune. Una lotta che rischia di trascinare in un baratro l’Anm. Che è stata costretta a sospendere il servizio al pubblico con ultima corsa delle 14.10. Come già accaduto due giorni fa dopo la comunicazione del prolungamento dell’orario di esercizio nel weekend della funicolare centrale, i capiservizio delle funicolari di Chiaia, Mergellina e Montesanto hanno infatti comunicato all’azienda di non poter lavorare perché ammalati. Si tratta di tre capiservizio diversi da quelli che si erano ammalati l’altro ieri, ma il virus pare sia lo stesso.
Anm ha ricevuto la comunicazione intorno alle 12 e si è subito attivata per trovare dei sostituti: i capiservizio delle funicolari sono in tutto quindici ma il richiamo in servizio è, da contratto, su base volontaria e tutti coloro che erano reperibili hanno affermato di non poter coprire il turno pomeridiano. Al di là di una sola copertura per Montesanto, l’indisponibilità ha così impedito per il secondo giorno consecutivo di garantire il servizio. «L’azienda si scusa con la clientela ed è impegnata a rimuovere le cause che hanno determinato i disagi improvvisi di queste ultime ore» sottolinea l’azienda in una nota. Mentre l’amministratore unico, Nicola Pascale, ha disposto nuove visite mediche fiscali per gli ammalati. Riservandosi di presentare altre denunce — se ci saranno gli estremi — per interruzione di pubblico servizio.
Intanto il sindaco Luigi de Magistria ha dato indicazione «di adottare una linea durissima. Alle malattie che arrivano all’improvviso non crede più nessuno e se di questo avremo elementi di prova non ci sarà alcuna tenerezza e tolleranza per chi fa il furbo. Non consentiremo che il salvataggio dell’Anm passi attraverso la compressione dei diritti dei cittadini. La salvezza dell’azienda deve mettere insieme servizio pubblico, dignità e rispetto dei lavoratori a cui crediamo in modo assoluto e dignità e rispetto degli utenti che devono avere un servizio di qualità perché hanno già sofferto troppo. È il momento di dimostrare che il salvataggio dell’Anm non è un fatto ideologico che si racchiude nella mura di chi fa i bilanci, ma significa vedere più bus in strada, servizi serali e un miglioramento che tutti attendiamo anche perché ora Anm sta uscendo dal tunnel e ci sono le risorse economiche per poter partire già dal prossimo fine settimana con i prolungamenti degli orari di metropolitana e funicolari». Secondo de Magistris è «impensabile che a Napoli non si abbia un servizio di trasporto tutti i giorni serale e notturno».
I capiservizio di Anm sono già stati vittime di improvvisi virus. Ogni volta la malattia è insorta in occasione di confronti tesi fra sindacati e azienda. In questo caso motivo del contendere è il prolungamento degli orari della Centrale il sabato sera. La funicolare dovrebbe restare aperta fino alle 2 del mattino grazie ad una copertura che ciascun lavoratore dovrebbe garantire una volta ogni tre mesi a fronte del pagamento di uno straordinario. Ma i sindacati non hanno neanche voluto ascoltare l’azienda — sua la prerogativa di organizzare servizi e orari — abbandonando la riunione.
Adottare una linea durissima Davanti a fatti che provano finzioni non saremo teneri
È impensabile che a Napoli non si abbia un servizio di trasporto tutti i giorni, serale e notturno