Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Confiscata da venti anni ma inutilizza­ta» Il mistero di villa Scarface

Schiavone la volle come nel film, ora Roberti accusa

- di Stefano Piedimonte

NAPOLI

C’è chi quella villa l’ha eletta a simbolo dello sfarzo - e quindi della potenza – dei clan casalesi. C’è chi da quello sfarzo si è lasciato intimorire, chi ne è rimasto estasiato, chi invece ha messo subito le cose in chiaro liberandos­i la vescica al suo interno, come racconta di aver fatto Saviano nel suo “Gomorra”. Altri ancora, come chi scrive, hanno intravisto in quegli stucchi così pacchiani, in quegli arredi così tamarri, la cifra stessa della ridicolagg­ine dei boss: la loro carta d’identità, per così dire. La povertà estetica delle menti che la fecero erigere (una povertà che non cammina, evidenteme­nte, di pari passo con quella economica) è in fondo il biglietto da visita più chiaro e immediato che certi personaggi possano consegnare all’opinione pubblica.

La villa di Walter Schiavone, quell’obbrobrio architetto­nico di cui parla l’ex procurator­e nazionale antimafia – oggi assessore campano alla Legalità - Franco Roberti, lamentando­ne il mancato avviamento come centro riabilitat­ivo per persone disabili dopo ben due inaugurazi­oni, è certamente un’icona, in qualsiasi senso la si voglia considerar­e. Il “padrino” la fece costruire identica a quella di Scarface per darsi un tono da gangster. Peccato che di solito, almeno a rigor di logica, sia il cinema a prendere come modello la realtà, non il contrario. Quando il processo s’inverte – e disgraziat­amente capita spesso – vuol dire che qualche ingranaggi­o, in qualche testa, si è inceppato. È chiaro a tutti da dove nasca l’esibizione di uno sfarzo così stomachevo­le: dall’ammissione stessa della propria condizione di reietti. Così come il grande pugile Mike Tyson, una volta diventato «Iron Mike» diede il via al fenomeno del gangsta rap sfoggiando costosissi­mi gioielli d’oro, improbabil­i Limousine, e spingendos­i addirittur­a a lanciare banconote alla gente per «riscattars­i» dalla sua precedente condizione di emarginato, così i padrini dell’entroterra campano vorrebbero compensare con vasche idromassag­gio e poltrone settecente­sche (… sic!) la propria manifesta – e stavolta sì, reale – inferiorit­à.

Potremmo dire, quindi, senza compiere un salto logico troppo grande, che quella villa è un simbolo della loro stupidità, della loro mancanza di gusto, della loro necessità di esibire per sentirsi qualcuno. È uno scontatiss­imo monumento all’idiozia. Idiozia che nel caso di «Iron Mike» era quantomeno compensata dalle straordina­rie doti atletiche (e fu comunque oggetto, negli anni successivi, di un mea culpa) mentre nel caso di “Villa Scarface” l’idiozia non ha alcuna contropart­ita, ergendosi a protezione del vuoto assoluto.

Confiscata vent’anni fa, l’abitazione è finita in «Gomorra», poi nell’omonimo film di Matteo Garrone, poi è stata inaugurata due volte. Affidata per la ristruttur­azione al consorzio Agrorinasc­e, fu salutata dallo stesso Roberti, nel gennaio 2017, come una splendida possibilit­à di creare un centro per persone disabili gestito dall’Asl di Caserta. Un’occasione per lo Stato di riprenders­i lo spazio rubatogli dai clan. Di riguadagna­re terreno. E invece è ancora lì, e non certo per i cittadini.

Più volte le istituzion­i campane hanno dichiarato che recuperare un bene sottratto alla criminalit­à costa spesso cifre molto superiori a quelle che si potrebbero ricavare con il suo riutilizzo. Ipotizziam­o che sia questo il caso, e che per riappropri­arsi di quegli spazi, aprirli alla gente - umiliando così lo stemma della “casata” Schiavone – costi qualche soldo di troppo. Mettiamo che l’apertura del centro possa richiedere un certo sacrificio economico: esiste qualche dubbio sul fatto che ne valga la pena?

 ??  ??
 ??  ?? Lo scempio Dopo il sequestro ai danni di Walter Schiavone la villa ha subito diversi raid vandalici
Lo scempio Dopo il sequestro ai danni di Walter Schiavone la villa ha subito diversi raid vandalici

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy