Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Mertens entra nel club dei cento gol E in Champions «cancella» Cavani
Entra nel club dei 100 e in coppa supera Cavani In Champions batte anche Hazard: siamo tutti forti
NAPOLI Chissà se Mertens avrà sentito di parlare di «quota 100», lo scoglio su cui si è bloccato il Governo dopo la bocciatura dell’Unione Europea alla manovra finanziaria.
«Cento, cento», esclamava Dries mentre lasciava gli spogliatoi del San Paolo. Il traguardo raggiunto lo rendeva felice, nel suo caso l’Europa non è un ostacolo, Mertens ha scelto proprio le coppe per scrivere altre pagine nel libro della storia del Napoli. Cavani col Paris Saint Germain in Champions non ha ancora fatto la differenza con un solo gol contro la Stella Rossa, Mertens è a quota tre con la doppietta di ieri l’altro ma la sfida al Matador riguarda soprattutto i numeri da giocatore del Napoli. Cavani ha realizzato 104 gol in tre stagioni, Mertens, alla settima annata in maglia azzurra, è il sesto marcatore della storia azzurra, insegue a quota 100, c’è anche Vojak a 103. Un sorpasso c’è stato, Mertens è il migliore marcatore della storia del Napoli nelle coppe europee con 20 reti, Cavani si fermò a 19.
Non è l’unico record stabilito con la doppietta contro la Stella Rossa, i gol numero 210 e 211 della sua carriera gli hanno regalato un’altra soddisfazione personale che ha festeggiato sui social: Mertens è il belga che ha realizzato più reti in Champions League. Undici quelle messe a segno, Hazard è a quota otto. Mertens è un ragazzo ambizioso, convinto delle sue qualità e non s’accontenta, ha alzato ancora di più l’asticella dei suoi traguardi personali. Non c’è solo Cavani nel mirino, Dries ha lanciato la sfida al suo compagno di squadra Hamsik, punta a diventare il top scorer della storia del Napoli. Marek ha 21 reti di vantaggio ma la stagione è lunga, Mertens è già in doppia cifra con 10 gol, solo tre in meno rispetto allo stesso punto della scorsa annata, la prima vissuta da centravanti sin dalle battute iniziali, come punto di riferimento assoluto del sarrismo.
Nel primo mese Ancelotti ha dovuto gestirlo, non era al massimo a causa del Mondiale concluso al terzo posto. «Dopo il gol ho abbracciato Hamsik, gli ho detto che voglio superarlo nella classifica dei cannonieri», così Mertens sorridendo ha svelato il suo obiettivo ai microfoni di Sky Sport. È stato proprio Marek a consegnargli la palla del momentaneo 3-0, una verticalizzazione perfetta per Dries che si è involato tra le maglie di Babic e Degenek. La napoletanità l’ha coinvolto da tempo, lo dimostra il fatto che ormai il suo nome sia diventato «Ciro».
«Qui sto benissimo, mi vogliono bene anche non segno», ha dichiarato Mertens ribadendo poi anche il principale punto di forza del Napoli: «Siamo una squadra unita che lavora da tempo insieme, possiamo far paura a chiunque, ora, però, non pensiamo al Liverpool ma all’Atalanta». Lo scorso 21 gennaio fu decisivo Mertens nel successo a Bergamo contro la bestia nera dell’era Sarri, una vittoria che diede grande fiducia al gruppo e all’ambiente. Puntare sulla sua brillantezza o lavorare per riportare Milik a buoni livelli è il dilemma di Ancelotti. Mertens come sempre scalpita per incidere da titolare o da arma a partita in corso, in tutte le diciotto gare ufficiali ha trovato spazio, anche solo per uno spezzone.
La sfida del belga
«Ho abbracciato Marek e gli ho detto che voglio superarlo nella classifica dei marcatori»