Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tra Dema (al 3,3%) e Varoufakis intesa finita
Volano stracci tra de Magistris e Yanis Varoufakis, il leader greco di Diem25 con cui, fino a poco tempo fa, il sindaco, dopo tante riunioni, foto, selfie con l’ex ministro ellenico delle finanze, pareva doversi alleare alle prossime Europee. E invece, dopo l’accusa di Varoufakis a Dema, il movimento creato dal sindaco di Napoli, di essere protagonista nella costruzione «di una nuova, ennesima, coalizione Frankestein», scatta la reazione. «Abbiamo letto, non senza dispiacere, le dichiarazioni che l’ex ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, ha rilasciato alla stampa nei giorni scorsi a proposito del suo rapporto con Luigi de Magistris e dell’assemblea che si terrà il primo dicembre a Roma presso il Teatro Italia», si legge in una nota di Dema. Varoufakis, oltre che della coalizione modello Frankestein, fatta cioè con spezzoni di vari partiti, «auspica che DemA — si racconta nel documento — e il sindaco di Napoli scelgano di sostenere alle elezioni Europee il «suo» partito, European Spring, piuttosto che il nuovo soggetto in divenire». «Ad essere sinceri, è esattamente questa modalità proprietaria e accentratrice con cui Varoufakis si riferisce al progetto europeo ciò che qualche mese fa, ad un certo punto di una relazione che ritenevamo preziosa, ci ha convinto a fare un passo di lato iniziando a lavorare autonomamente alla realizzazione di uno spazio politico aperto innanzitutto alle esperienze maggiormente affini a DemA». Ed ancora: «Come ripetuto già più volte, non siamo interessati a nuovi carrozzoni o listoni di sinistra, il primo dicembre nascerà ben altro perché a promuoverlo sarà altro. E con Diem25 abbiamo condiviso e speriamo di poter condividere ancora esattamente questa urgenza di costruzione di un terzo spazio, in Italia come in Europa». «Abbiamo però la sincera convinzione che questa fase storica richieda a tutti grande umiltà e coerenza e per questo rinnoviamo l’invito, che a Varoufakis abbiamo rivolto nei mesi scorsi più volte, a mettere a disposizione il suo importantissimo contributo dentro una casa comune, più ampia, e non dentro un inutile perimetro identitario destinato, non solo a costruire grottesche alleanze con l’europeismo ultraliberale, ma soprattutto a mettere in piedi progetti incapaci di parlare alle moltitudini europee e a chi, in questa fase, sta pagando la crisi sulla propria pelle».
Intanto, un sondaggio di Bidimedia in vista delle Europee mette in allerta il sindaco di Napoli, che non vuole più candidarsi per Bruxelles ma lavora solo ad un’eventuale lista. La prima rilevazione di Bidimedia mette in evidenza che Dema è tra i partiti che non raggiungono la soglia minima del 4%, rilevandolo al momento al 3,3%.