Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Giovanni, al Diana «Vuoto» senza vuoti Parole che si allacciano, si baciano, si abbracciano
Le pagine del libro prendono forma sostanza suono arte sul palcoscenico. È uno show la presentazione al teatro Diana di «Vuoto. Per I bastardi di Pizzofalcone», l’ultimo romanzo di Maurizio de Giovanni (Einaudi). E in sala non ci sono vuoti. Si respira l’atmosfera dei grandi eventi. La platea affollata. Nelle prime file la squadra di Einaudi Stile Libero al completo capeggiata da Paolo Repetti, che ne è il fondatore, e Francesco Colombo. Quando il buio cala in sala, non ci sono più rumori solo l’applauso. Gli attori e i musicisti entrano in scena. Poi Maurizio de Giovanni prende posto sullo sgabello. Legge, interpreta da vero istrione. Un performer di razza non solo scrittore poliedrico. Si leggono pagine del libro. Un dialogo a più voci. Il romanzo acquista consistenza reale e comincia ad abitare tra i lettori. L’atmosfera è familiare, i fan di de Giovanni sembrano conoscersi tutti. E ci sono le parole al centro della scena: «Le parole che si allacciano, si baciano, si abbracciano». Parole e musica si fondono in un’unica emozione. Al lavoro, per una presentazione che diventa uno spettacolo, gli attori Marianita Carfora, Rosalba Di Girolamo, Isabella Martino, Filippo Scotti con la regia di Annamaria Russo e le musiche di Leonardo De Lorenzo, Giacinto Piracci, Marco Zurzolo. La squadra investigativa della polizia di Pizzofalcone si misura questa volta con la storia della scomparsa di Chiara, stimata professoressa di lettere. Il vuoto acquista però uno spessore simbolico, diventa motivo di un’indagine introspettiva che i bastardi faranno dentro se stessi. Un modo per attraversare l’inferno personale di ciascuno e il volto magmatico di una città mai completamente redenta dai suoi mali.