Corriere del Mezzogiorno (Campania)
QUINDICI ANNI L’ETÀ GIUSTA PER L’AMORE
Gli scrittori napoletani, si sa, sono ormai un esercito. Di questo folto gruppo, alcune voci sono modulate costantemente sugli stessi toni, mentre altre hanno variazioni davvero sorprendenti. A esibire questa versatilità è per esempio Massimo Cacciapuoti, che passa con disinvoltura da un registro a un altro. Come nel caso del romanzo Vorrei che fosse già domani (Garzanti), firmato a quattro mani con l’attrice Miriam Candurro. Titolo, sottotitolo («È la vita a scegliere la persona giusta per te. Devi solo fidarti») e copertina ammiccano a un pubblico giovane, in massima parte femminile: il romanzo appare catalogabile nel genere del «rosa». Eppure Cacciapuoti è lo stesso autore che ha firmato vent’anni fa il graffiante, duro Pater familias che diventò un film destinato ad avere un forte impatto al Festival di Berlino, nonché nelle sale italiane. E, più di recente, lo scrittore ha portato in libreria La notte dei ragazzi cattivi, edito da minimum fax, resoconto cinico e spietato della vita adolescenziale nella provincia napoletana, tra centri commerciali e squallidi pomeriggi consumati senza far nulla. Insomma Cacciapuoti è uno che scava con sguardo appassionato e intenso dentro la condizione giovanile e i suoi disagi. E infatti anche in questa forma dichiaratamente più «leggera», l’autore — in coppia con la brillante Candurro — racconta qualcosa in più di un amore tra quindicenni. La storia che i due autori hanno inventato è quella di Paolo e Cristina, ciascuno con un proprio disagio esistenziale. Quello del ragazzo è più appariscente, un disturbo post traumatico con cui fare i conti. Mentre Cristina è alle prese con una madre poco cresciuta, che passa da un fidanzato a un altro. La costruzione «a montaggio alternato» è ben riuscita, così come tutta la prima parte relativa all’incontro e al difficile avvicinamento tra i due ragazzi. Più scontati il seguito e il finale. L’happy end, del resto, è proprio d’ordinanza.