Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sciame sismico sotto il Vesuvio «Ma il rischio è il web-panico»
Bianco, direttrice dell’Osservatorio: «Nessuna anomalia, l’attività rientra nei parametri ordinari»
NAPOLI Sul Vesuvio è in atto uno sciame sismico, definito dagli esperti di «bassa magnitudo» ma con qualche scossa che ieri è stata avvertita da alcuni abitanti delle aree più alte del Vesuviano. In un paio di paesini alle falde del vulcano alcune persone hanno nitidamente avvertito qualche tremore e sono scese in strada con un po’ di apprensione. «Nessun allarme e nessun andamento anomalo» si affretta a spiegare Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano.
«L’energia degli eventi è bassa- conclude - e rientra nella normale attività di un vulcano attivo come il Vesuvio. Ci sono — argomenta la vulcanologa — periodi in cui il vulcano dà maggiore o minore sismicità, fa parte di quello che potremmo definire il suo “stile”. È così da parecchi anni. Va aggiungo che la maggior parte delle scosse è confinata nell’area craterica». È quanto avveniva anche in passato, ma prima che venisse potenziata la rete di rilevamento quelle scosse nemmeno venivano registrate.
«Dunque non ci sono variazioni nel numero delle scosse registrate se confrontate con i trend degli anni passati. Nel caso dei vulcani il confronto con le scosse degli anni precedenti è essenziale».
Piuttosto, secondo Bianco, la questione vera è un’altra: nell’era dei social e delle App il rimbalzo in rete di tutti i sommovimenti del Vesuvio finisce per creare una sorta di amplificazione con l’effetto di far aumentare il timore dei residenti. Una sorta di webpanico. «Proprio negli ultimi giorni — spiega — ci siamo resi conto dell’esistenza di siti che pescano dalle nostre banche dati e accorpano i vari sismi, rilanciando le notizie sui social e, più in generale, sul Web. A volte, per errore, vengono anche sommati i terremoti e quindi si ingenera nell’opinione pubblica la falsa convinzione che siano aumentati di numero».
Un esempio pratico: «Proprio l’altro giorno — rivela Bianco — un giornalista straniero che era venuta qui a parlare con me, mi ha mostrato un’applicazione tedesca che segnalava uno sciame sismico di sedici eventi nell’Area flegrea. Ebbene quei terremoti non si erano mai verificati, ma erano l’effetto di una sommatoria di sismi precedenti».
Come difendersi allora dall’effetto amplificazione della rete? L’invito è quello di consultare i siti ufficiali (Ingv o anche Osservatorio Vesuviano) che, in tempo reale, comunicano lo stato dei vulcani campani.
Altra questione: il livello di allarme del Vesuvio è attualmente di colore verde. Negli ultimi mesi, sempre a causa della risonanza provocata dal rimbalzo sul Web di notizie relative al vulcano, c’è chi si chiede se sia un livello adeguato.
«Assolutamente sì — spiega Bianco — per ora non c’è alcuna evidenza per poter parlare di una anomalia nel comportamento del Vesuvio. Non ci sarebbe nemmeno se le scosse aumentassero perché, bisogna ricordare, che l’attribuzione del livello di allarme tiene conto di parametri molteplici e concordanti. I segnali precursori si ricavano proprio dalle anomalie di più precursori». (ndr: sismicità, aumento delle fumarole, diversa composizione dei gas, aumento della pressione al suolo ecc...). Nel caso del Vesuvio, per ora, questo scenario non è configurato.