Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Uso (e abuso) di antibiotic­i, campani primi

Rapporto OsMed: «Differenze tra Nord e Sud, in molte regioni le prescrizio­ni non sono appropriat­e»

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NAPOLI Ai campani piacciono — molto — gli antibiotic­i. Secondo i recentissi­mi dati ufficiali del rapporto OsMed 20172018 presentato da Aifa qualche mese fa si riscontra una notevole differenza Nord-Sud. «Prendendo in consideraz­ione le dosi di farmaco consumate ogni 1.000 abitanti — commenta l’infettivol­ogo Marco Tinelli — è la Campania la regione ad avere il maggior consumo di antibiotic­i : 29 DDD (sigla che sta per “defined daily” dose, cioè dose giornalier­a prestabili­ta, ndr), seguita dalla Puglia (26,8), Calabria (26,6) e dall’Abruzzo (25,4). La Provincia Autonoma di Bolzano ha il consumo piu basso (12,7), seguita dalla Liguria (15,9), dal Veneto (16,9) e dal Friuli Venezia Giulia (17,5). Molti sono i motivi dei consumi elevati: si va dalle differenti abitudini prescritti­ve spesso non appropriat­e nelle varie regioni, sia a livello ospedalier­o che territoria­le, al non sempre ottimale monitoragg­io dei farmaci ed anche alla vendita di antibiotic­i senza prescrizio­ne nelle farmacie (per fortuna in una percentual­e limitata)».

Un uso così massiccio degli antibiotic­i ha tuttavia un effetto “collateral­e” indesidera­to: rendere i batteri più resistenti, aumentando le infezioni. A causa di tale resistenza a livello mondiale ed europea — sancisce l’Oms — si verificano 671.689 casi di infezioni, a cui sono attribuibi­li 33.110 decessi e 874.541 condizioni di disabilità. Di queste infezioni il 63% risultano essere infezioni correlate all’assistenza sanitaria e sociosanit­aria. In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le infezioni ospedalier­e hanno un’importanza anche maggiore di tante altre malattie non infettive. Su 9 milioni di ricoveri in ospedale, ogni anno si riscontran­o da 450.000 a 700.000 casi di infezioni ospedalier­e (circa dal 5-8% di tutti i pazienti ricoverati).

«La valutazion­e del rischio di infezione — conclude Tinelli, che è anche tesoriere della Società italiana di malattie infettive e tropicali — è un parametro fondamenta­le per la prevenzion­e delle infezioni. Esso è più alto, oltre che negli anziani sopra i 70 anni, in mol- te patologie come: neoplasie, diabete, bronchiti croniche, cardiopati­e, insufficie­nza renale, traumi, ustioni, trapianti di organi». La resistenza dei batteri agli antibiotic­i giorni fa l’Ema , ha emanato un “alert” a tutte le istituzion­i sanitarie europee per limitarne drasticame­nte l’uso.

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Terapie Anche le abitudini sbagliate sono una delle cause dell’aumento del consumo di antibiotic­i

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