Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Buonomo, 50 anni di lotta per l’ambiente
A Palazzo Serra di Cassano ricordo dell’avvocato e del suo impegno civile
NAPOLI Aveva già quasi novant’anni anni eppure, in compagnia dell’inseparabile bastone, continuava a farsi vedere alle assemblee ed alle riunioni su Bagnoli, a proporre soluzioni ed idee, ad invocare la convenzione di Aaharus, quella che prevede l’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali ed alla giustizia in materia ambientale.
Giacomo Buonomo, che è scomparso recentemente a 96 anni e che ieri è stato ricordato da familiari e amici in un convegno a Palazzo Serra di Cassano, ha coniugato fino all’ultimo il suo impegno a difesa del territorio con la rivendicazione del diritto alla partecipazione delle comunità nelle scelte. «Chi lavora per noi, ma senza di noi – ripeteva spesso citando una massima di Gandhi a lui molto cara – lavora contro di noi». Ricostruire la vita pubblica di Buonomo attraverso i suoi interventi sui giornali, i suoi comunicati, le attività del Centro Studi e coordinamento della partecipazione democratica che fondò nel 1972 significa ripercorrere quasi mezzo secolo di battaglie ambientaliste in Italia. L’abusivismo edilizio e la cementificazione del territorio furono uno dei suoi crucci maggiori. Non si contano le denunce e gli articoli, per esempio, relativi all’assalto degli speculatori alla costa posillipina ed a Marechiaro. Gli valsero anche una querela da parte di un assessore dell’epoca,poi risoltasi con un’archiviazione.
Un’altra sua importante battaglia fu quella contro le compagnie petrolifere che richiedevano permessi di ricerca, tra la fine degli anni Settanta ed i primi anni Ottanta, perfino al largo della costa cilentana. Scrisse articoli, sollecitò interventi da parte di Francesco De Lorenzo, al- l’epoca ministro con delega all’Ambiente, presentò esposti. Aveva ben chiaro quanto indissolubile fosse il connubio tra i signori del petrolio ed i rappresentanti istituzionali e quanto condizionante per i secondi potesse essere lo strapotere economico dei primi. Come, del resto, avrebbe dimostrato pochi anni più tardi un’altra vicenda sulla quale Buonomo intervenne con articoli, comunicati, lettere ed iniziative pubbliche, quella delle trivellazioni da parte dell’Eni in Val d’Agri, cuore verde della Basilicata. Gli sprechi ed i rischi ambientali connessi alla costruzione della Ltr e la riqualificazione incompiuta dell’ex area Italsider sono alcuni degli ulteriori capitoli di una vita intensa di impegno civile. «Fino all’ultimo – ricorda Roberta, una delle due figlie, che si è laureata in Giurisprudenza come il padre ed è avvocato – papà ha coltivato la speranza che si realizzasse davvero a Bagnoli una grande spiaggia libera aperta ai napoletani ed ai turisti».
Posillipo
Scrisse molti articoli sugli assalti degli speculatori