Corriere del Mezzogiorno (Campania)
C’è un mare difeso dai pescatori
Una cooperativa, tre presidi Slow Food E un progetto di «pesca sostenibile» a Porto Cesareo, Ugento e Torre Guaceto
primo fra tutti la tutela delle numerose specie della fauna e della flora presenti nelle aree protette coinvolte. Sono nati tre presìdi Slow food della pesca sostenibile. Quello della «Pesca tradizionale delle secche di Ugento» coinvolge nove pescatori impegnati nella pesca sostenibile negli insidiosi mari ugentini caratterizzati dai bassi fondali. Al presidio «Piccola pesca di Porto Cesareo» partecipano sei pescatori, anch’essi impegnati nell’uso di tecniche sostenibili di pesca. Infine, il presidio «Piccola pesca di Torre Guaceto», attuando un sfruttamento controllato delle risorse ittiche, ha consentito il ritorno di una fauna marina che sembrava ormai scomparsa.
Sono stati, inoltre, adottati tre «Disciplinari di pesca», vale a dire, veri e propri regolamenti uniformati allo scopo del progetto: tutelare il mare con modalità e strumenti che consentano una pesca sostenibile, nel rispetto dei cicli vitali della fauna ittica e della biodiversità marina. Il piano prevede che siano autorizzati alla pesca solo gli artigiani professionisti del territorio, che le reti abbiano una maglia larga in modo tale da evitare la cattura di pesci giovani in grado ancora di riprodursi, che l’attività si svolga esclusivamente in aree prestabilite ed una sola volta a settimana.