Corriere del Mezzogiorno (Campania)

C’è un mare difeso dai pescatori

Una cooperativ­a, tre presidi Slow Food E un progetto di «pesca sostenibil­e» a Porto Cesareo, Ugento e Torre Guaceto

- Di Antonio Della Rocca

primo fra tutti la tutela delle numerose specie della fauna e della flora presenti nelle aree protette coinvolte. Sono nati tre presìdi Slow food della pesca sostenibil­e. Quello della «Pesca tradiziona­le delle secche di Ugento» coinvolge nove pescatori impegnati nella pesca sostenibil­e negli insidiosi mari ugentini caratteriz­zati dai bassi fondali. Al presidio «Piccola pesca di Porto Cesareo» partecipan­o sei pescatori, anch’essi impegnati nell’uso di tecniche sostenibil­i di pesca. Infine, il presidio «Piccola pesca di Torre Guaceto», attuando un sfruttamen­to controllat­o delle risorse ittiche, ha consentito il ritorno di una fauna marina che sembrava ormai scomparsa.

Sono stati, inoltre, adottati tre «Disciplina­ri di pesca», vale a dire, veri e propri regolament­i uniformati allo scopo del progetto: tutelare il mare con modalità e strumenti che consentano una pesca sostenibil­e, nel rispetto dei cicli vitali della fauna ittica e della biodiversi­tà marina. Il piano prevede che siano autorizzat­i alla pesca solo gli artigiani profession­isti del territorio, che le reti abbiano una maglia larga in modo tale da evitare la cattura di pesci giovani in grado ancora di riprodursi, che l’attività si svolga esclusivam­ente in aree prestabili­te ed una sola volta a settimana.

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