Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Siamo sotto attacco per la nostra bellezza» Le avvocatesse e lo scontro sul calendario
Maiello: «Cattiveria». Gargiulo: «Che rabbia». Mensitieri: «Non ho partecipato ma difendo le colleghe»
NAPOLI Roberta Maiello, 30 anni, sul calendario rappresenta gennaio. Bionda vaporosa, sguardo intenso, sorriso appena accennato, appare in toga davanti a un manifesto strappato: è bellissima. «Non mi aspettavo la cattiveria di alcuni commenti — spiega al Corriere del Mezzogiorno — le critiche personali finiscono per ferire, tra noi ci sono anche parecchie mamme e per i loro figli non è stato bello vedere certe frasi sgradevoli a commento delle fotografie».
Il calendario di beneficenza, voluto dall’avvocato Sergio Pisani per aiutare Save the Children, ha provocato un terremoto di polemiche nel mondo forense napoletano. Mentre già gli animi di penalisti e civilisti sono surriscaldati dalla campagna elettorale per il rinnovo dell’Ordine (si voterà il 28 gennaio), il calendario rischia di diventare l’ennesimo motivo di divisione della categoria.
L’altro giorno il cassazionista Gaetano Perna è stato molto duro: «Sono sconcertato, la toga è sacra, così la offendiamo». Anche altre avvocatesse hanno censurato l’iniziativa.
«Insomma — aggiunge Roberta Maiello — in maniera paradossale noi che volevamo denunciare la violenza, ci siamo trovate a essere vittima di una violenza verbale francamente inaccettabile. Nessuno di noi ha velleità artistiche, io mi sono fatta ritrarre rappresentando l’articolo 24 della Costituzione, il diritto alla difesa. Una iniziativa benefica. Punto e basta».
Certo le dodici avvocatesse avevano messo in conto qualche critica alla vigilia di una iniziativa che nel settore forense non ha precedenti. «Però mai ci saremmo aspettate attacchi così pesanti — argomenta Maiello — Colpa di una mentalità per cui la bellezza è quasi uno svantaggio. In termini legali direi che siamo costrette a invertire l’onere della prova per dimostrare che siamo intelligenti e preparate nonostante la bellezza».
Arrabbiata è anche Cecilia Gargiulo, 46 anni, segretario della Camera minorile. «Io — spiega — esercito un ruolo molto delicato a tutela di minori in condizioni sociali disagiate, lavoro molte ore al giorno, sono impegnata su temi delicatissimi e mi devo vedere attaccata per una fotografia. Ma scherziamo? Mi hanno insultata su Facebook perché durante il backstage era un po’ scoperta la spalla destra, una foto che non comparirà mai nel calendario ufficiale, eppure è bastata ad alcuni per offendermi».
Gargiulo difende a spada tratta l’iniziativa: «Confrontiamoci piuttosto sui problemi reali, sull’inquinamento che fa ammalare i bambini, sui diritti alla scuola e all’istruzione, per i quali lavoro da almeno vent’anni. Ecco — conclude — il mio contributo al calendario vuole far riflettere la gente proprio su queste priorità. Portare la toga significa soprattutto questo, impegnarsi sempre e dappertutto».
Nathalie Mensitieri non ha partecipato al calendario, ma interviene in qualità di consigliera dell’Ordine: «Personalmente non l’avrei fatto — dice — ma non ci trovo alcunché di scandaloso o inopportuno. È una iniziativa di beneficenza utile, quindi non darei tutto questo peso a discutere di foto dignitose che certo non ledono l’immagine della categoria».
Anche per Mensitieri «la bellezza non può essere vista come una colpa. Invece continua ad accadere, soprattutto al Sud. Quando si è una bella donna e si esercita una professione c’è sempre da fare doppia fatica. Posso testimoniarlo anch’io. La verità è che gli stereotipi sono duri a morire».