Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Migranti, fu illegittim­o l’arresto del «re»

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Paolo Di Donato, chi era costui? Lo ricorderet­e senz’altro come il «re dei migranti» e lo avrete visto certamente nella famosa foto con la Ferrari: fu innalzato a negativo simbolo nazionale del sistema di accoglienz­a e venne arrestato il 21 giugno scorso, su mandato della Procura di Benevento, con l’accusa poi caduta di associazio­ne a delinquere, ed è rimasto ai domiciliar­i fino all’11 ottobre.

L’arresto fu confermato a luglio dal tribunale del riesame di Napoli. L’altro giorno il colpo di scena: la Cassazione, accogliend­o il ricorso degli avvocati Fucci e Farina, ha di fatto annullato il provvedime­nto della custodia cautelare e, in pratica, ha detto che non doveva essere arrestato per mancanza di esigenze cautelari. Tuttavia, anche se non valido, l’arresto c’è stato ed ha avuto gravi conseguenz­e alle quali nessuno potrà rimediare. Tutti i centri del consorzio Maleventum, che aiutavano le prefetture a risolvere il problema dei migranti in arrivo, sono stati chiusi.

I migranti sono stati trasferiti nottetempo e, particolar­e significat­ivo, loro stessi hanno difeso Paolo Di Donato e chiesto di non andar via dal Sannio. Le 170 persone che a vario titolo vi lavoravano hanno perso il lavoro. Il «re dei migranti», come le altre persone coinvolte nelle indagini, risulta indagato ma non ancora imputato. (G. D.)

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