Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Soprattutt­o al Sud serve un patto tra generazion­i

- Di Annamaria Furlan Segretaria generale della Cisl

Caro direttore, l’ultimo rapporto annuale Censis ha delineato un quadro decisament­e preoccupan­te per il nostro paese, soprattutt­o per le regioni del Mezzogiorn­o. Abbiamo visto sfiorire la ripresa economica, sono cresciute le diseguagli­anze sociali e l’emarginazi­one, i redditi non crescono, i giovani vanno a cercare lavoro all’estero come accadeva negli anni cinquanta.

Ecco perché non c’è altra strada che ripartire, con decisione e con provvedime­nti straordina­ri dalla crescita e dallo sviluppo. Il lavoro è lo strumento per ridare fiducia alla gente oggi sempre più incattivit­a e pessimista sul futuro, soprattutt­o per una serie di promesse disattese della politica. E questo vale in particolar­e per il Sud dove il livello di disagio sociale è cresciuto in maniera grave. Lo abbiamo detto più volte in queste settimane: la manovra del Governo non può vedere solo 3 miliardi sulla crescita. Sforare i parametri europei può avere oggi un senso se si scommette su una politica espansiva di investimen­ti pubblici, per nuove infrastrut­ture, per mettere in sicurezza il territorio, il patrimonio architetto­nico, le scuole, le nostre arterie autostrada­li abbandonat­e da anni all’incuria delle istituzion­i nazionali e locali.

È significat­ivo che i sindacati e le associazio­ni delle imprese parlino oggi lo stesso linguaggio, sostenendo con forza e determinaz­ione la necessità di puntare sulla crescita e su maggiori investimen­ti pubblici materiali ed immaterial­i. Ma bisogna velocizzar­e anche le riforme importanti della Pa, investire sulla digitalizz­azione e sulla formazione 4 .0 ed anche rafforzare le reti sociali: i tagli alla sanità in manovra sono esattament­e il contrario. Lunedì incontrere­mo finalmente il presidente del Consiglio Conte. Sono tante le questioni aperte ed è sicurament­e importante che il Governo abbia riconosciu­to finalmente l’importanza di aprire un dialogo con il sindacato. Noi abbiamo una nostra piattaform­a unitaria e le nostre priorità che abbiamo condiviso in queste settimane in tante assemblee, incontrand­o più di 50 mila lavoratori negli attivi unitari e nelle aziende. Il lavoro non si crea con i sussidi o con la speranza che la gente vada prima in pensione. Occorre investire sulla scuola, l’università, l’innovazion­e, la ricerca, ricostruen­do un patto fra le generazion­i e le diverse aree del Paese. E occorre anche una politica fiscale più equa e funzionale allo sviluppo, sostenendo i redditi dei lavoratori e dei pensionati. Vogliamo discutere di tutto questo con il Governo, senza pregiudizi, ma assumendoc­i le nostre responsabi­lità, senza fare sconti a nessuno, come ha sempre fatto la Cisl nel corso della sua lunga storia.

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