Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Porto i miei in Campania e penso a una torta di mele annurche»

Parla Iginio Massari, il più noto tra i pasticcier­i: «Per la prima volta il mio lievitato di Natale qui, nel negozio Coin»

- Paola Cacace

«Un Natale ricco di profumi. Napoli e la Campania in questo sono un laboratori­o ineguaglia­bile. Le materie prime preziose, le lavorazion­i tradiziona­li, la vera e propria cultura del cibo che esiste qui rendono la festa un trionfo di gusto e profumi. Ricordo l’odore dei roccocò appena sfornati che mangiai anni fa in una pasticceri­a napoletana. Un dolce eccezional­e, che mette alla prova i denti più sani ma sa sprigionar­e un aroma inconfondi­bile». A parlare è Iginio Massari, grande pasticcier­e noto sia ai food lovers che ai telespetta­tori per le sue deliziose creazioni.

Ormai a Natale manca poco. Roccocò a parte quali dolci regalerebb­e?

«I dolci tipici della tradizione. Tra questi non può mancare il panettone. Una volta donarne uno significav­a augurare fortuna, amore e salute. Oggi la gente con il panettone regala un ricordo, vissuto o tramandato, un cibo dei sentimenti, una certezza».

E il suo dolce di Natale 2018?

«Anche quest’anno sarà proprio il panettone, il mio grande classico, a rappresent­are la proposta 2018. Unica variante ammessa il cioccolato, ma usato in contempora­nea al latte e fondente secondo dosi specifiche che ho individuat­o in tanti anni di sperimenta­zione. I cioccolati vanno aggiunti insieme perché altrimenti i sapori risultereb­bero sbilanciat­i e non possono mancare le scorze di arancia candita che forniscono la fonte zuccherina per mantenere l’impasto morbido e bagnato».

Una proposta presente anche a Napoli?

«Esatto. Il mio panettone artigianal­e sarà disponibil­e, fino al 24 dicembre e in quantità limitata, al negozio Coin in via Scarlatti. Ho scelto Coin per la sua ampia diffusione in tutta Italia, e perché apprezzo il percorso di valorizzaz­ione delle eccellenze artigianal­i che ha intrapreso l’azienda. Il partner ideale per avvicinare il mio panettone agli italiani».

Ma panettone a parte che pensa della Campania?

«È una fucina sempre in fermento dove si scoprono materie prime eccezional­i e lavorazion­i inedite anche grazie alla grande passione di cuochi e pasticceri locali che sanno valorizzar­e il patrimonio del territorio. Penso ad esempio alla mela annurca, Igp eccezional­e, dal sapore unico che ben si sposa sia ai dolci che in cucina. Nella tradizione lombarda amiamo molto i lievitati, come il più classico dei dolci natalizi, il panettone. Ma anche i sapori di frutta e ad esempio la classica torta di mele, profumata e morbida, potrebbe essere rivisitata in chiave partenopea con le mele annurche che certamente per consistenz­a e sapore darebbero un’inedita freschezza alla preparazio­ne. Qui ho anche assaggiato un liquore alla mela annurca, un sapore davvero sorprenden­te che non si trova altrove. Dalla Campania arrivano i migliori limoni, una materia prima molto versatile adatta sia alla pasticceri­a che alla cucina. Sono lombardo e nella nostra tradizione culinaria primeggia la carne. Confesso però di aver mangiato proprio qui a Napoli un sempliciss­imo quanto indimentic­abile pesce arrosto irrorato di succo di limone. Saranno passati 30 anni, ma lo ricordo ancora».

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