Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La Zero, Sisma e Mescalin Anche Sanremo Giovani diventa «made in Naples»

Il Festival Giovani dal 20 dicembre Nuovi talenti campani, due gruppi e una solista sul palco con Pippo Baudo e Rovazzi

- Di Giuliano Delli Paoli a pagina

Non poteva mancare un’importante compagine campana tra i 24 finalisti che parteciper­anno a «Sanremo Giovani 2018», in diretta su Rai 1 dal Teatro del Casinò di Sanremo il 20 e 21 dicembre. Si tratta della cantautric­e La Zero e dei gruppi Sisma e Mescalina. Tre proposte estremamen­te diverse e al contempo avvincenti. Tre speranze pronte a scalare l’Olimpo della musica pop italiana.

Presentato­ri della kermesse che anticipa il Festival e che consentirà ai due vincitori di ottenere il pass per la gara di febbraio, sono il veterano Pippo Baudo e il youtuber e cantante Fabio Rovazzi. Una coppia del tutto inedita. Ad annunciare la line up dai microfoni di Radio2, è stato Claudio Baglioni, direttore artistico del Festival. Una cernita avvenuta dopo attente selezioni e che segue le audizioni dal vivo che hanno coinvolto ben 69 prescelti su 574 iscritti, nonché i 25 vincitori di «Area Sanremo».

La giovane artista a tutto tondo Manuela Zero, classe ’88, in arte La Zero, rappreseni­nconsapevo­lezza. terà il cantautora­to femminile campano. Nata a Piana di Sorrento e cresciuta a Sant’Agnello, ha studiato danza classica e musica al San Carlo e pianoforte al Conservato­rio San Pietro a Majella. Come attrice ha lavorato per il regista americano Abel Ferrara nel suo «Go go tales», al fianco di Willem Dafoe, e per gli italiani Sollima, Burchielli Pieraccion­i e Sorrentino. Ma il primo amore, la musica, non si scorda mai e così nel 2018 la Zero è tornata al cantautora­to dapprima con il singolo estivo «Kitch & Chic» e poi con la struggente ballata a tema sociale «Nina è brava», canzone con la quale gareggerà: «Nina — racconta Zero — è la figlia di una carcerata costretta a vivere una condizione disperata. Ho lavorato tantissimo a San Giovanni Rotondo con bambini guariti dal cancro. Da lì è partita la voglia di scrivere qualcosa sui piccoli, dei quali ho conosciuto energia e la forza. Ho provato a immedesima­rmi in questa bambina che si ritrova a crescere in carcere, a dare voce alla sua disperazio­ne, ma anche alla sua Porterò questa storia e questo progetto senza troppi fronzoli, con serietà. Del resto, la verità e l’autenticit­à seguono una strada semplice».

Ben diversi, ma non per questo meno intriganti, sono le proposte delle band Mescalina e Sisma. La prima fonde pop, rock ed elettronic­a, ed è composta da Giancarlo e Claudio Sannino, Cesare Marzo e Sika (rispettiva­mente classe ’88, ’97, ’95, ’88). Quattro ragazzi provenient­i dall’hinterland napoletano in gara con la canzone «Chiamami amore adesso» e un nome nato dal cartello autostrada­le «Me/Sca» visibile sulla strada che congiunge Melito e Scampia, di cui il prefisso «Na» costituisc­e l’ideale finale. La seconda formazione è invece in gara con il brano «Slow motion», ed è un duo classe ‘88 che unisce jazz e cantautora­to, composto dal trombettis­ta Arturo Caccavale e dal contrabbas­sista e rapper Daniele De Santo. Come Manuela Zero, anche i Sisma provengono dalla fervida culla del Conservato­rio San Pietro a Majella.

” Manuela Zero Canto la vita di una ragazzina che cresce con sua madre in carcere»

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TrisDue gruppi e una cantautric­e in concorso a Sanremo Giovani, condotto da Pippo Baudo e Rovazzi: sono i Sisma (a sinistra), i Mescalina (a destra) e Lazero (sotto)

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