Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Regione, M5S punta su Costa
Convention con Casaleggio e i parlamentari. Non invitati i dissidenti vicini a Fico
Sabato e domenica a Napoli sbarca Rousseau city lab, due giorni targata Casaleggio alla quale parteciperanno tutti i portavoce grillini ad esclusione dei quattro dissidenti fichiani non invitati: Nugnes, Gallo, Sportiello, Sarli. In molti la vedono come una vetrina per il generale-ministro Sergio Costa che chiuderà la convention.
NAPOLI Un lungo, lunghissimo elenco di nomi. Tutti i portavoce (cioé i parlamentari) del Movimento 5 Stelle. Oddio, non proprio tutti. Perché a leggere bene ci sono almeno quattro assenti eccellenti. E guarda un po’ sono i quattro più ortodossi e che si sono mediaticamente spesi soprattutto contro la Lega e il decreto sicurezza che tanto stava a cuore anche ai dimaiani. Al secolo Paola Nugnes, Luigi Gallo, Doriana Sarli e Gilda Sportiello, da sempre assai più vicini al presidente della Camera, Roberto Fico.
Sono loro i quattro «epurati» dal Rousseau city lab, la due giorni organizzata per la prima volta a Napoli dall’associazione presieduta da Davide Casaleggio che guida anche la Casaleggio associati. Ovviamente l’aspirazione è sempre altissima: «L’obiettivo del tour è quello di portare la democrazia diretta e la cittadinanza digitale nelle piazze delle principali città italiane per promuovere tra le persone di tutte le età la conoscenza di questo nuovo modo di concepire e vivere la partecipazione alla vita politica, sociale e culturale».
Dopo Torino, Roma, Livorno e Cesenatico, la tappa napoletana affronterà i temi ambientali: «Come la rete, il web e le nuove tecnologie ci aiuteranno a salvare il pianeta». Si comincerà sabato pomeriggio all’interno di un grande gonfiabile a forma di «mouse» che sarà allestito in piazza Municipio. La maratona vedrà impegnati un po’ tutti i portavoce dai sottosegretari Salvatore Micillo (Ambiente) e Angelo Tofalo (Difesa), ai consiglieri regionali Valeria Ciarambino e Marì Muscarà, ai parlamentari europei e nazionali. «Rousseau City Lab sarà una due giorni per mostrare e spiegare ai cittadini gli strumenti di democrazia partecipata del M5s — spiega il senatore 5 Stelle, Sergio Vaccaro —. Una manifestazione di forza e coesione da parte di un movimento che ha dimostrato di rimanere fedele ai valori delle origini: democrazia dal basso e partecipazione. Chi crede in questo progetto dovrà essere presente perché è il momento di dimostrare la nostra determinazione».
Insomma una chiamata alle armi, una chiara risposta ai dissidenti che sono soprattutto campani. Lo si legge tra le righe della dichiarazione di Vaccaro. Ma non solo. Perché il clou sarà domenica quando parleranno il figlio del leader Davide Casaleggio e il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. A Roma tantissimi fanno il tifo per il generale che, durante l’ultima manifestazione del movimento a Roma, ha anche dato prova di una certa verve politica. Applaudito almeno quanto Luigi Di Maio. Se ne sono accorti in tanti. E da allora si parla più o meno chiaramente di una possibile investitura di Costa per le prossime regionali. Potrebbe essere lui l’asso da calare contro Vincenzo De Luca o Mara Carfagna o qualsiasi altro candidato. «Sergio è credibile», la frase che si rincorre di bocca in bocca, di stanza in stanza. Il più forte in una tenzone che non ha mai risparmiato anche parecchi colpi bassi tra avversari. Al ministro, toccherà comunque chiudere la due giorni: «Governare il cambiamento. Salvare l’ambiente per salvare noi stessi», il titolo del suo speech. Questo il curriculum allegato da Rousseau: «Nato a Napoli il 22 aprile 1959, proprio nel giorno in cui si festeggia e si celebra la Terra» e poi a seguire tutti i gradi fino all’ultimo, «dal 2017 generale di brigata carabinieri comandante regione carabinieri forestale Campania. In prima linea nella battaglia sulla Terra dei Fuochi, sono sue le inchieste portanti che hanno disvelato la tragedia campana». Insomma un uomo dello Stato, che potrebbe fare la differenza alle regionali.
Intanto ad Avellino è caduta la testa del consigliere grillino Fabio D’Alessandro che, intervenuto durante un’intervista al leghista Damiano Genovese (figlio del boss irpino) a Report, ha detto: «Mi raccomando non me lo massacrate a Damiano ora che montate il servizio. Altrimenti veniamo a Roma. Non vi scordate che è sempre figlio del boss». «Una battuta», ha minimizzato D’Alessandro. A cui ha risposto subito il suo concittadino Sibilia: «Gli atteggiamenti e le parole venute fuori dal servizio di Report da parte dell’ex consigliere Fabio D’Alessandro sono imbarazzanti e inaccettabili. Lungi da noi dare giudizi sul profilo della legalità. Tuttavia il nostro dovere come gruppo politico deve essere quello di dare delle risposte chiare e nette di distanza da quelle immagini e da quelle parole. I politici devono non solo essere ma anche apparire onesti. Pertanto abbiamo già segnalato il caso ai probiviri che decideranno sulla sua espulsione. Di certo non lo vedrete mai più ricoprire alcun ruolo da candidato con il M5S».
Avellino Epurato il consigliere comunale D’Alessandro dopo la battuta alla giornalista di Report