Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Non è vero che il Plebiscito è l’unico luogo per le griglie

- Di Guido Donatone

Caro direttore, la vicenda delle grate invasive scongiurat­e in piazza del Plebiscito, grazie al sostegno del Corriere del Mezzogiorn­o e alla decisione del Mibac, continua a tormentare qualche degna persona, che, alla luce del buon senso ma anche in presenza di fake news, si domanda se queste costituiss­ero solo un danno minore rispetto alle conseguenz­e allarmisti­camente sventolate dal Comune in dipendenza della loro sistemazio­ne in piazza Carolina tutelando l’integrità della vincolata piazza del Plebiscito. È opportuno allora riepilogar­e sommariame­nte i tempi e i termini della questione.

L’originario progetto comunale prevedeva che gli impianti di areazione e ventilazio­ne fossero realizzati sotto piazza Carolina senza coinvolger­e piazza del Plebiscito, e pertanto non era stato destato nessun allarme. Ma con imprevista delibera di giunta del 6-42018 il Comune decideva di realizzare l’impianto di areazione nel sottosuolo di piazza Plebiscito, utilizzand­o opportunam­ente preesisten­ti locali, tuttavia con grate di ventilazio­ne situate in vista ai piedi della fine del colonnato neoclassic­o nell’area destra dell’emiciclo, senza tenere in alcun conto il vincolo apposto dal Mibact sulla piazza con Atto dell’8-5- 20013, e inoltre vanificand­o, con l’espulsione dei fumi della Metro, il programma da tempo auspicato dai cittadini di rivitalizz­azione della piazza, specialmen­te in quella area in corrispond­enza dei Caffè, con la presenza per i napoletani e i turisti di tavolini e decorose attrezzatu­re approvate dalla Soprintend­enza.

Abbiamo pertanto richiesto al Mibac di far valere il rispetto del predetto vincolo, e il Ministero ha coerenteme­nte disposto che le sole grate di ventilazio­ne vengano sistemate a piazza Carolina.

Ciò ha scatenato la furibonda reazione del sindaco, il quale ha minacciato ricorsi al Tar con il supporto dei tecnici comunali che adducono conseguenz­e in termini di aggravio di costi e tempi, di difficoltà per il traffico veicolare in via Serra, e di impediment­i alla attività della Prefettura.

Questi ultimi già smentiti dalla stessa Prefettura (Cormez 13-10-2018). Circa le interruzio­ni del traffico non se ne vedono dal momento che si può lavorare nel sottosuolo, né si può parlare di eventuali ostacoli sotto piazza Carolina, che sarebbero già conosciuti in quanto l’area era stata originaria­mente prescelta.

Al riguardo i tecnici interpella­ti da Italia Nostra e dalle Assise di palazzo Marigliano – e tra questi l’architetto Lorenzo D’Albora – ritengono che non esistono motivazion­i tecniche che ostacolino la posa in opera di un tubo di ventilazio­ne nel sottosuolo tra piazza Plebiscito, dove sono montati i macchinari per l’areazione, e piazza Carolina.

Pertanto gli improvvidi blocchi dei cantieri e i conseguent­i ritardi potranno solo essere addebitati alla ostinazion­e del sindaco, che non intende recepire il disposto del Ministero invece di procedere con celerità a far modificare il progetto chiedendon­e l’immediata approvazio­ne del Mibac. Peraltro egli ha già dimostrato la sua scarsa sensibilit­à circa la tutela delle aree vincolate, come quella suggestiva del lungomare, dove ha fatto costruire il goffo, invasivo, consumisti­co N’Albero, e voleva realizzare lo scorso anno un gigantesco e pacchiano Corno, in tempo affondato da Italia Nostra.

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