Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I figli della vittima e del rapinatore si abbraccian­o in chiesa

- Di Fabio Postiglion­e

«Un’ora prima che voi arrivaste in chiesa c’è stato un miracolo in sagrestia. Pietro, il figlio di Antonio ha incontrato il figlio dell’uomo colpevole di aver provocato la morte di suo padre. Ha pianto, ha chiesto perdono per se stesso e per suo padre. Pietro allora lo ha abbracciat­o». Le parole di don Michele Madonna, parroco della chiesa Santa Maria di Montesanto alla Pignasecca riecheggia­no davanti alla folla commossa.

«Un’ora prima che voi arrivaste in chiesa c’è stato un miracolo in sagrestia. Pietro, il figlio di Antonio ha incontrato il figlio dell’uomo colpevole di aver provocato la morte di suo padre. Ha pianto, ha chiesto perdono per se stesso e per suo padre. Pietro allora lo ha abbracciat­o».

Le parole di don Michele Madonna, parroco della chiesa Santa Maria di Montesanto alla Pignasecca riecheggia­no davanti alla folla commossa che si è radunata per l’ultimo addio ad Antonio Ferrara, il commercian­te che giovedì sera è morto d’infarto nel corso di un tentativo di rapina subita nel suo negozio di alimentari «Pietruccio», di fronte alla stazione della Cumana.

Don Antonio, 64 anni, era conosciuto da tutti nel rione che si è voluto stringere compatto attorno al dolore dei cinque figli e della ex moglie. Uno di loro, Pietro, che porta il nome del nonno e che è un carabinier­e ha incontrato il figlio del rapinatore: «Si sono abbracciat­i ed è stato un gesto di cristianit­à molto forte. Bisogna prendere esempio da questa forza», ha detto il parroco. Poche ore prima, nella tarda serata di ieri notte, il padre del ragazzo che chiedeva perdono in sagrestia, si era consegnato alla polizia e rendeva un ampio interrogat­orio, confessand­o la rapina ma lasciando delle incertezze su tutta la vicenda.

Questo perché l’uomo, Luigi Del Gaudio, 45 anni dei Quartieri Spagnoli è alto un metro e 65 centimetri, molto più basso del bandito di quasi un metro e 80 descritto da due testimoni del colpo: una signora e il fratello di Antonio che erano in salumeria al momento della rapina fatale e che hanno avuto il tempo di memorizzar­e le fattezze fisiche del balordo armato.

Anche se c’è stato l’abbraccio tra i due figli, così come descritto dal parroco, Pietro ha fatto sapere inviando email dalla sua posta elettronic­a a diversi siti d’informazio­ne on line, di non aver perdonato il bandito e che quel ragazzo chiedeva perdono sostiva lo per se stesso, perché il percorso non sarà così semplice e scontato. Antonio Ferrara è stato ricordato da tutti come un uomo perbene, sempre con un sorriso in volto. La saracinesc­a del negozio che ge- da decenni e che prima era dei suoi genitori, è pieno zeppo di biglietti commemorat­ivi. Non solo gli amici e i commercian­ti del rione, ma anche i clienti. In molti hanno deposto fiori e lumini accesi. Gli applausi non sono mancati quando la bara ha lasciato il sagrato e a spalla è stata portata in procession­e sin davanti alla Cumana di Montesanto, davanti al negozio dove Antonio lavorava tutti i giorni fino Quartiere Quasi tutta Montesanto ha partecipat­o ieri ai funerali di Antonio Ferrara morto per infarto durante una rapina a tarda sera. Applausi di commozione e incoraggia­mento anche quando il figlio Francesco ha letto una lettera dedicata al padre. Ha chiesto di dare la forza a tutti quelli che gli vogliono bene e che resteranno senza più i suoi sorrisi: «dovremmo farcene una ragione».

«Caro papà non è facile immaginare che tu non ci sia più tra noi ma è così, tienici uniti e non abbandonar­ci mai», ha letto dall’altare, con la voce strozzata in gola. Le indagini delle forze di polizia si sono sin da subito orientate ai Quartieri Spagnoli, perché nella fuga dopo il colpo il bandito aveva preso quella direzione come raccontato dalle persone che avevano assistito alle fasi concitate della rapina e soccorso, invano, il povero Antonio. Quando poi il cerchio attorno al responsabi­le si stava inesorabil­mente chiudendo lui si è consegnato con il suo avvocato difensore alla polizia. Prima ha detto di non essere lui il responsabi­le e che si stavano sbagliando di grosso. Ha fornito un alibi che è stato verificato come fasullo e alla fine ha raccontato tutto.

Intanto i commercian­ti della Pignasecca si preparano ad un Natale diverso. È tradizione che la notte del 23 dicembre il rione si popoli di persone che acquistano pesce e frutti di mare per la Vigilia, ma come segno di rispetto per la morte di Antonio, sono tutti pronti a togliere le luminarie dagli espositori e dalle pescherie.

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