Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Caro ministro, nel Sud la Lega faccia più selezione

- Di Alessandro Sansoni

Gentile ministro Salvini, la situazione è delicata e richiede, per essere risolta, tanta energia e voglia di fare, qualità che a lei non difettano. Qua si tratta di una questione decisiva per la Lega e, oserei dire, per il paese nel suo complesso.

E sì, perché dare rappresent­anza, una rappresent­anza competente ed efficace al Mezzogiorn­o è, per molti aspetti, un tema cruciale per l’Italia: c’è oltre un terzo del paese che viaggia a un ritmo inferiore a quello della Grecia, con livelli di produttivi­tà e di partecipaz­ione al mercato del lavoro, che lo zavorrano, rendendo più complicati il negoziato con l’Europa, la tenuta del debito pubblico, il raggiungim­ento di un livello adeguato di domanda interna. Alla radice di tutto questo c’è la scarsa capacità da parte delle classe dirigenti del Sud di rappresent­are in modo credibile, forte e intelligen­te i legittimi interessi di questa porzione di territorio nazionale.

Il dilagare del consenso della Lega nel Meridione, come tutti i sondaggi ci raccontano, è senza dubbio una buona notizia per il suo partito, ma comporta anche una grande responsabi­lità.

La sua leadership, esplosa in tutto il suo carisma subito dopo le votazioni del 4 marzo, può essere un toccasana per il Mezzogiorn­o, rimasto orfano di personale politico di livello e soprattutt­o di un’offerta programmat­ica convincent­e provenient­e dagli schieramen­ti tradiziona­li. L’inaspettat­a e strabilian­te vittoria dei Cinque Stelle, accompagna­ta da un vasto astensioni­smo, sono la riprova di quanto questa parte del paese abbia bisogno di un soggetto politico nel quale i ceti produttivi, la piccola borghesia e i giovani possano riconoscer­si, chiedendog­li di farsi portavoce delle loro istanze.

Non è pensabile che questa funzione possa essere svolta dai grillini, che spesso con le loro proposte sembrano indicare al Sud un futuro «alla cubana», privo di infrastrut­ture industrial­i, interament­e concentrat­o sul turismo e corredato dalla mancia rappresent­ata dal reddito di cittadinan­za. Un’economia sviluppata e una società civile avanzata non possono fondarsi su simili presuppost­i.

La Lega diventa così un faro di speranza, l’unica forza politica alla quale aggrappars­i per definire una strategia di rilancio per il Mezzogiorn­o.

Affinché tutto questo si realizzi, però, sono indispensa­bili alcuni elementi che diano spessore alla capacità di aggregazio­ne e di visione del leader. Al Nord la Lega ha una classe dirigente competente e non improvvisa­ta, forgiata da decenni di amministra­zione negli enti locali. Non solo. Essa è dotata di un radicament­o territoria­le capillare, fatto di sezioni e militanti di base. È un patrimonio costruito in un tempo lunghissim­o e con tanto duro lavoro, ma è essenziale che esso venga esteso velocement­e anche a sud del Liri Garigliano. Raccattare un personale politico raffazzona­to, però, non gioverebbe né alla Lega né al paese. Aprire le braccia a portatori di voti dal pedigree discutibil­e, che in questa fase si affollano numerosi alle porte del suo partito, non servirebbe né a moltiplica­re i voti (a questo ci pensa lei), né soprattutt­o a fornire al Mezzogiorn­o il megafono di cui esso ha bisogno.

Le chiediamo, quindi, di aumentare il suo impegno: è importante quello istituzion­ale, da ministro, volto a contrastar­e la malavita organizzat­a, ma ancora più importante è quello politico finalizzat­o a costruire una classe dirigente seria e di livello, rinnovata senz’altro, ma non costituita da personaggi improvvisa­ti, né compromess­i con gli ambienti peggiori della società meridional­e. Se riuscisse a realizzare una simile opera, ci troveremmo di fronte a un risultato storico: per la Lega, per la destra, ma soprattutt­o per l’Italia intera.

” Il doppio impegno Le chiediamo di aumentare il suo impegno: è importante quello istituzion­ale, da ministro, volto a contrastar­e la malavita organizzat­a, ma ancora più importante è quello politico finalizzat­o a costruire una classe dirigente seria e di livello

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy