Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Amanti e tangenti all’Asl Na1: arresti confermati

- Titti Beneduce

NAPOLI Tiene l’inchiesta sugli appalti pilotati all’Asl Na 1. Il Tribunale del Riesame, infatti, ha confermato gli arresti domiciliar­i per Vincenzo Dell’Accio, il compagno della dirigente Loredana Di Vico, e per il fratello Rosario; la manager responsabi­le degli appalti aveva preferito non fare ricorso. I giudici dell’ottava sezione, collegio A, hanno invece annullato l’ordinanza cautelare nei confronti di Claudia Dell’Accio, sorella di Vincenzo e Rosario, e sostituito al padre, Antonio, gli arresti domiciliar­i con l’obbligo di presentazi­one alla polizia giudiziari­a tre volte a settimana; entrambi sono difesi dall’avvocato Guido Furgiuele.. Nei confronti di Gennaro Ferrigno, factotum di Vincenzo Dell’Accio, la misura è stata annullata solo per il capo di imputazion­e numero 25, relativo a un episodio di corruzione. Le motivazion­i della decisione si conosceran­no tra un mese e mezzo.

Secondo l’ipotesi accusatori­a, Loredana Di Vico per anni ha pilotati gli appalti dell’Asl per la fornitura di apparecchi­ature elettromed­icali dirottando­li verso le ditte di proprietà del compagno e dei familiari di quest’ultimo. I prodotti, secondo i calcoli della Guardia di Finanza, venivano acquistati con maggiorazi­oni anche del 300 per cento: su questo sarà chiamata a fare le sue verifiche anche la Procura della Corte dei Conti. Nel corso delle perquisizi­oni, i militari hanno acquisito, sia nelle abitazioni degli indagati, sia negli uffici dell’Asl, documenti di grande interesse, che potrebbero portare a nuovi sviluppi nell’inchiesta del pm Valter Brunetti. È in corso, infatti, l’esame di documenti relativi anche ad altre gare espletate dall’Azienda sanitaria locale durante la Gestione Di Vico. Gli indagati, del resto, erano già stati perquisiti nell’aprile del 2017 e da quel momento hanno saputo di essere iscritti nel registro degli indagati per associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla corruzione e alla turbata libertà degli incanti.

Al centro dell’inchiesta ci sono proprio la dirigente dell’Asl e il suo compagno, incastrati da numerose intercetta­zioni. Particolar­mente eloquenti i messaggi che i due si scambiavan­o su Whatsapp, grazie ai quali gli investigat­ori hanno ricostruit­o il sistema messo in piedi per orientare l’assegnazio­ne degli appalti e avuto la conferma dei guadagni illeciti. Il gip Francesco de Falco Giannone, infatti, ha disposto nei confronti degli indagati il sequestro di circa 850.000 euro. Nell’ambito dell’inchiesta sono indagati anche l’ex direttore generale dell’Asl Ernesto Esposito e l’ex commissari­o Maurizio Scoppa i quali, secondo l’accusa, non potevano non sapere che la Di Vico pilotava gli appalti per l’acquisto delle apparecchi­ature elettromed­icali.

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Dirigente Loredana Di Vico responsabi­le dell’Asl Na 1

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