Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Comune «caccia» l’Avis: da piazza del Gesù e san Domenico Maggiore
Sospeso il permesso di sosta fino all’Epifania: intralciano i turisti
Per le feste natalizie, e sino al 6 gennaio, le autoemoteche dell’Avis (vale a dire i camper per la raccolta di sangue) dovranno sparire da Piazza del Gesù Nuovo, piazza San Domenico Maggiore e piazza Enrico Berlinguer. Insomma, via da tutte le principali arterie del centro storico.
Pazienza se questa misura rischia di aggravare l’emergenza sangue e di lasciare a secco (o comunque di mettere in seria difficoltà) ospedali come il Cardarelli, che quotidianamente devono fare i conti con la mancanza di sacche ematiche.
Il primo a dirsi preoccupato è Raffaele Di Martino (presidente dell’Avis Napoli) incredulo rispetto ad una comunicazione che lui stesso racconta di aver ricevuto via mail dal Comune. «In poche parole – spiega – l’amministrazione ci ha sospeso il permesso di sosta in queste piazze del centro storico sino all’Epifania. Credo che la nostra presenza sia considerata in conflitto, o comunque d’intralcio, rispetto alla grande affluenza di turisti e cittadini. Stando così le cose, saremo costretti a spostarci da qualche altra parte ma è chiaro che questo non farà bene alla raccolta».
Difficile capire come la presenza dei mezzi dell’Avis possa essere in conflitto con l’esigenza di garantire l’ordine o la sicurezza pubblica, eppure ci sarebbe proprio questa ragione dietro la decisione assunta dall’assessorato alla mobilità del Comune.
Dall’ufficio dell’assessore Mario Calabrese fanno infatti sapere di essersi limitati a dare esecuzione ad una richiesta pervenuta dal comando di polizia municipale di zona (II municipalità). Un passaggio che tuttavia tralascia un dettaglio non esattamente trascurabile: è proprio la grande affluenza di persone a valorizzare la possibilità che l’Avis riesca a raccogliere sangue per gli ospedali cittadini. Costringere l’associazione a spostarsi in qualche luogo meno frequentato, proprio nel periodo delle festività, significa di fatto mettere a rischio la raccolta di sangue.
Che la scelta di sospendere le autorizzazioni sino all’Epifania sia preoccupante lo conferma una lettera firmata da Michele Vacca (direttore del Centro trasfusionale del Cardarelli) indirizzata al sindaco Luigi De Magistris e all’assessore Calabrese. Vacca si dice «perplesso» per lo stop e chiede che almeno l’autoemoteca di Piazza del Gesù possa essere esclusa da questo provvedimento.
Le ragioni di tanta preoccupazione sono legate al fatto che, almeno per il momento, il Cardarelli è l’unico Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) di II livello della Campania. In altre parole, Vacca spiega che «il Cardarelli consuma ogni giorno più di 100 sacche di sangue» e la maggior parte di queste arrivano dalla raccolta in strada.
Negli ultimi due anni la direzione generale del Cardarelli è riuscita ad attrarre molti nuovi donatori, mettendo in campo campagne mediatiche con i tassisti di Napoli, con le forze dell’ordine e persino coinvolgendo gli studenti. Un impegno straordinario che lascia intendere come ogni sacca di sangue sia importante e possa fare la differenza. Di quest’astate l’ultima grande emergenza sangue della Campania con un appello accorato alla donazione da parte del presidente della Regione Vincenzo De Luca.
Vacca mette in evidenza anche un’altra questione, che forse sfugge a chi non lavora in ospedale: «Durante le festività, solitamente, i donatori abituali sono meno inclini a raggiungerci. Spesso i donatori si spostano fuori Napoli o comunque, comprensibilmente, non hanno la possibilità di venire in ospedale». Cala insomma la donazione strutturale, ma non certo il fabbisogno.
E qui il ruolo, ancor più centrale, dei volontari e della raccolta in strada. È proprio durante le festività, e nelle piazze di maggior afflusso, che l’Avis riesce ad ottenere il massimo.
Ora, benché a qualcuno possa legittimamente dar fastidio essere “tallonato” per la donazione, va detto che Napoli ha sempre risposto con grande solidarietà. La presenza dell’Avis nelle piazze del centro storico è costante, tanto da essere immortalata (d’estate quanto d’inverno) persino nelle immagini di Google Maps.
Proprio non si comprende come, in uno spazio tanto ampio come ad esempio Piazza del Gesù, l’autoemoteca possa dare intralcio. A dire al verità, la possibilità che il divieto imposto metta a rischio la raccolta di sangue sembra ben più reale di quanto non sia plausibile che a rischio ci sia l’ordine pubblico o la sicurezza.