Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Inalò amianto al Cnr I giudici: agli eredi vanno 817 mila euro
Èmorto per l’amianto inalato al Centro nazionale per le ricerche di Napoli e per questo il Consiglio di Stato condanna ora l’istituto a risarcire i suoi eredi con 817.478 euro. Vicenda lunga e dolorosa quella che arriva a conclusione. Inizia nel 1969, quando Antonio Panetta è assunto all’istituto motori di Fuorigrotta. Operatore tecnico professionale con mansioni di tornitore e aggiustatore meccanico, è addetto all’officina meccanica. Entra in contatto con amianto ed altre polveri senza che gli venga data neppure una mascherina. Vent’anni più tardi contrae un adenocarcinoma polmonare, un tumore. Nel 2000 cita il Cnr al Tribunale civile ed il giudice del lavoro nel 2004 stabilisce che ha diritto ad un risarcimento. Nel 2011, però, quando Panetta è ormai morto, la Corte di Appello azzera tutto e decreta che ad occuparsi del caso dovranno essere i magistrati amministrativi. Gli eredi dell’ex dipendente del Cnr si rivolgono dunque al Tar Campania che nel 2014 riconosce loro 273.000 euro. Il Centro nazionale per le ricerche non si arrende e si appella al Consiglio di Stato. Non ci sarebbe alcuna prova – argomentano i legali dell’istituto – che la malattia di Panetta sia stata contratta a seguito delle condizioni lavorative. Vanno in appello pure i familiari dell’ex dipendente perché ritengono che la cifra riconosciuta loro dal Tar sia inadeguata. I giudici amministrativi di secondo grado danno loro adesso pienamente ragione. «È certo – argomentano - che Antonio Panetta dal 1969 al 1990 è stato a contatto con amianto ed altre polveri, organiche e inorganiche e che l’ambiente di lavoro era costituito da un locale seminterrato, che aveva soltanto alcuni finestrini. Non erano state adottate le precauzioni necessarie a salvaguardare l’incolumità dei lavoratori. I dipendenti non utilizzavano mascherine, che sono state impiegate solo a partire dagli anni ottanta e non erano, comunque, idonee a trattenere le fibre di amianto». Il risarcimento per gli eredi – stabilisce la sentenza – è di 817.478 euro, tre volte l’importo già riconosciuto dal Tar Campania. Oggi, intanto, nella sede di via Castellino del Cnr manifestano i ricercatori che chiedono un aumento delle risorse erogate all’istituto dal fondo statale per il funzionamento degli enti di ricerca.
Fuorigrotta
Oggi i ricercatori dell’Istituto motori manifestano per l’esiguità dei fondi