Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Terzo Settore, a rischio 600 posti: è polemica
I sindacati: «Senza le cooperative sociali impossibile assicurare assistenza». La Regione si mobilita
NAPOLI Seicento lavoratori in servizio per le cooperative sociali private dell’Asl Napoli 1 rischiano di ritrovarsi senza il posto di lavoro. L’altro ieri i dipendenti hanno scioperato e ieri l’allarme è stato lanciato da Lorenzo Medici, segretario regionale della Cisl Fp, che ha chiesto e ottenuto un incontro urgente con la Regione per affrontare la vertenza. E, su sollecitazione del governatore Vincenzo De Luca, il coordinamento del sistema sanitario Regione Campania Antonio Postiglione ha convocato i sindacati e annunciato un tavolo tecnico per trovare le soluzione ed evitare i licenziamenti prima di Natale.
Il leader della Cisl Fp, Medici, spiega: «È impensabile che alle porte del Natale 600 lavoratori del terzo settore riceveranno a casa la lettera di licenziamento. Ed è impensabile che si possa sospendere l’assistenza ai malati proprio nei giorni più delicati dell’anno».
Per la Cisl Fp, inoltre, la questione relativa al Terzo Settore riguarda tutta la Campania. «La mobilitazione che dura da mesi e lo sciopero regionale che si è svolto l’altro ieri non è servito a scongiurare il peggio e adesso il loro futuro dipenderà da un incontro in Regione», aggiungono dal sindacato. La sigla sindacale guidata da Lorenzo Medici ha sottolineato l’importanza delle cooperative sociali nel panorama del sistema sanitario regionale portando sul tavolo regionale i problemi che scaturiscono dalla mancata regolamentazione del Terzo Settore. Le difficoltà per le cooperative sociali - spiegano dal sindacato - sono sorte nel momento in cui si è dato il via all’internalizzazione dei servizi.
«La professionalità di questi lavoratori viene messa a dura prova dai carichi di lavoro e dalla mancata programmazione delle risorse - sono le parole di Medici - Queste persone hanno diritto ad un lavoro stabile perché negli anni hanno contribuito a raggiungere i livelli essenziali di assistenza del sistema sanitario regionale. Non ci fermeremo qui. Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro in Regione per revocare urgentemente tutte le procedure di licenziamento in atto, non possiamo permettere questa “emorraggia” di professionalità a discapito della continuità assistenziale di centinaia di persone non autosufficienti». La Regione si è subito impegnata a convocare entro le prossime 72 ore una riunione con le organizzazioni sindacali, i direttori generali delle Asl ed i rappresentanti della commissione Lavoro della Regione. E ieri una delegazione sindacale è stata ricevuta da Antonio Postiglione, al quale hanno illustrato «la grave situazione del settore, chiedendo la revoca immediata di tutte le procedure di licenziamento in atto». Ora - come annunciato dal manager - le organizzazioni sindacali attendono la convocazione del tavolo tecnico con i direttori generali delle Asl e i membri della commissione Lavoro.