Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Mariposa, un viaggio nella bocca dell’anima
Bisogna avvicinarsi a «Mariposa» come se si entrasse nella bocca dell’anima, nelle profondità dell’abisso che ciascuno ha in sé. «Mariposa» è la nave cargo costruita nell’anno 1953, trasformata in nave da crociera e poi distrutta quarant’anni dopo, dunque è metafora di vita e di morte.
Mariposa è il titolo – splendido – del libro di Luigi Mollo (Turisa Editrice), sociologo napoletano, classe 1953, già autore di una raccolta di poesie nel 2014, trasferitosi a Tolosa a trent’anni per entrare a far parte della grande famiglia Atr . Non un testo lineare – il tempo è solamente quello interno, mai cronologico – ma un susseguirsi, e accavallarsi di componimenti poetici, brevi racconti in prosa, sentimenti d’amore e nostalgia, tristezza e folgorante consapevolezza, testi di brani musicali, atmosfere (la gran parte del testo ha anche il suo corrispettivo in francese). È uno sbirciare nella testa e nel cuore dell’autore per scoprire gli interstizi della vita, l’attimo in cui un ragionamento, un ricordo, una forte percezione affiora; ma permette anche di entrare nello spazio vuoto che si crea tra le parole e gli accadimenti dove, per effetto di un bagliore improvviso, la sofferenza trova casa e speranza. Mollo riesce a ricreare l’andamento interno dell’animo umano attraverso versi eleganti e nitidi e una visione poetica della vita che, si intuisce, pervade l’intero suo percorso, fuori e dentro le pagine scritte.
In definitiva «Mariposa» è un libro da consigliare quando la sofferenza ci invade totalmente e abbiamo bisogno di trasformarla in melanconia e quando un’assenza diventa così grande da riuscire ad accettarla solo se viene trasformata in presenza, e allora l’unica via di uscita resta l’attesa: sapiente, dolce, avvolgente. «Io so che tu verrai/un giorno o l‘altro,/in questa vita/o in un’altra. Io ti vedo/meglio t’immagino/e faccio di tutto. Tu verrai,/io saprò aspettare/anche se non ci sarò più».