Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cresime-sprint, parla il parroco: «È un criminale chi ha usato un sacramento per scopi elettorali»
Don D’Onofrio finito sui giornali per un’inchiesta sul voto di scambio
«Credevo di aver fatto
NAPOLI un favore a un amico, mi sono ritrovato sui giornali. Sono sgomento». Don Raffaele D’Onofrio, da 25 anni parroco della Santissima Annunziata di Arzano, ha scoperto leggendo i quotidiani come i sette giovani provenienti da Maddaloni che hanno ricevuto la cresima lo scorso maggio nella sua chiesa fossero stati mandati tramite un intermediario da Teresa Esposito, sorella del boss Antonio e candidata al consiglio comunale in cerca di voti. La donna, assieme ad altri due fratelli e alla madre, è da mercoledì agli arresti domiciliari per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso.
Padre Raffaele, non si è stupito della richiesta di accettare sette cresimandi provenienti da un’altra città pochi giorni prima della funzione?
«Mi è stato chiesto da un vecchio conoscente, una persona che abita accanto alla chiesa, e ho accettato in buona fede. Ma sono certo che anche lui lo fosse. Gliene chiederò conto».
Scusi, ma per ricevere il sacramento della cresima non bisogna seguire un corso preparatorio?
«E infatti io li organizzo sempre, i corsi; tutt’al più, se qualche fedele ha urgenza di ricevere il sacramento per motivi particolari, faccio un corso accelerato».
E dunque?
«Dunque sono stato un ingenuo, ho creduto che queste persone avessero urgenza per motivi validi e le ho accolte senza approfondire».
Ora che ha scoperto la verità che cosa pensa?
«Quelli che hanno usato il sacramento della cresima per scopi elettorali sono dei criminali. È una cosa inaudita, mai successa in 33 anni di sacerdozio, inimmaginabile per me. Ciò che mi stupisce è che la signora sperava di essere eletta grazie a questi quattro voti».
Non proprio, padre: c’era il mercimonio delle cresime ma c’erano anche le promesse di assunzione, le promesse di piccole somme di denaro... L’elezione è fallita per poco.
«Non posso che ripeterlo: una cosa inimmaginabile per me. Spero che la giustizia faccia il suo corso».
Qualcuno l’ha contattata dalla Curia? Le ha chiesto spiegazioni?
«No, finora no: ma mi aspetto che lo faranno. Io dirò quello che sto dicendo a lei: ho creduto in buona fede di fare un favore a un vecchio conoscente. Tutto qui».
I suoi fedeli le hanno fatto domande?
«Molti hanno letto il giornale e si sono incuriositi, ma chi mi conosce sa che io non avrei mai accolto quei giovani se avessi saputo che osa c’era dietro. Sono di Arzano e sono parroco da tanti anni, i fedeli sanno come opero».
Crede che questa vicenda influirà sulla sua futura gestione della parrocchia?
«Di certo non accetterò più cresimandi provenienti da altri Comuni che non abbiano fatto il corso prescritto. La lezione mi è servita».
Sulla corruzione elettorale di Maddaloni, intanto, la squadra mobile di Caserta continua le indagini. Nelle prossime settimane sarà esaminato il materiale acquisito nel corso delle perquisizioni e in particolare di quella fatta al sindaco, Andrea De Filippo, che è indagato a piede libero come il suo portavoce Enrico Pisani: è accusato di aver promesso a un imprenditore attivo nel settore della distribuzione del gas e potenziale portatore di voti controlli e sanzioni nei confronti di un concorrente.