Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Così mamma incitava mio fratello: prendila a pugni e buttala per le scale»

- T. B.

NAPOLI Qualiano, 3 novembre 2018: «Mia madre ha chiamato mio fratello incitandol­o a picchiarmi e lui come una bestia si è avventato su di me dandomi quattro pugni in testa. Dopodiché mi ha preso per un braccio e mi ha lanciato dalle scale facendomi rovinare con la testa contro il muro e il sopraccigl­io contro il marmo delle scale. Poi mentre ero a terra ha continuato a darmi numerosi calci nello stomaco e solo grazie all’intervento dei miei zii e dei miei cugini si è riusciti a evitare il peggio». È il drammatico racconto che una ragazza di 22 anni, oggi ospite di una casa — famiglia, ha fatto ai carabinier­i. La madre e il fratello da ieri sono in carcere: per il gip di Napoli Nord Daniele Grunieri la misura è necessaria «per infrenare le pulsioni criminali degli indagati, mostratisi privi di qualsiasi autocontro­llo, che passano con assoluta disinvoltu­ra all’utilizzo della forza fisica e della prevaricaz­ione». Il padre, che assisteva alle violenze senza muovere un dito, è invece ai domiciliar­i.

Sono violenze feroci quelle alle quali la ragazza, che chiameremo Rosaria, è stata sottoposta per anni. La madre aveva l’ossessione per le pulizie e pretendeva che la figlia trascorres­se l’intera giornata a rassettare la casa. Insulti e percosse erano continui: Rosaria è finita anche in ospedale. Spesso veniva chiusa fuori di casa anche di notte e costretta a dormire sulle scale. A volte si rifugiava in casa degli zii, che abitano nella stessa palazzina, ma la madre li minacciava di ritorsioni se l’avessero fatta mangiare: «Deve rimanere digiuna». E la zia ha ammesso: «Non volevo litigare con lei. Avevo paura che facesse qualcosa di male alle mie figlie».

«Non so spiegarmi perché — ha raccontato Rosaria ai carabinier­i — da quando ero piccola mia madre mi odii e si comporti in modo violento nei miei confronti. Mi ha sempre trattato come una schiava e più di una volta ho pensato al suicidio perché credevo di essere io la causa di tutto questo. Sin da quando ero bambina mia madre, senza alcun motivo, mi ha sempre maltrattat­a sia psicologic­amente sia fisicament­e. Non perdeva occasione di offendermi con frasi del tipo: sei una p... Non sei buona a fare i servizi! Sai fare solo la p... Non mi ha permesso neanche di continuare gli studi: infatti quando frequentav­o il secondo anno di ragioneria mi disse che dovevo provvedere alle faccende domestiche anziché andare a scuola, per cui dopo la fine di quell’anno scolastico non mi ha più permesso di continuare».

” Rosaria Ero a terra, continuava a darmi calci nello stomaco e solo grazie all’intervento dei miei zii e dei miei cugini si è riusciti a evitare il peggio

Emilia Stavo rassettand­o, si lamentava delle cose che secondo lui non andavano. Mi disse: tu nun si’ bon’, tu ti meriti ‘na paliata comm’ ric’ io

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