Corriere del Mezzogiorno (Campania)

CasaCorrie­re, Avitabile guest: «Una identità fatta di cultura»

Enzo Avitabile sarà l’ospite musicale dell’ultimo appuntamen­to del ciclo 2018 Martedì all’ex teatro San Bartolomeo

- Di Stefano de Stefano

NAPOLI «Credo che la scelta di CasaCorrie­re di svelare alla città luoghi così significat­ivi ma spesso nascosti, chiusi o dimenticat­i sia fondamenta­le per la riappropri­azione collettiva della nostra memoria storica». Enzo Avitabile si dimostra subito entusiasta del progetto del Corriere del Mezzogiorn­o che martedì lo ospiterà chiudendo il ciclo del 2018 con un emozionant­e incontro intitolato «Napoli (in)cantata» all’interno dell’ex teatro di San Bartolomeo, oggi Chiesa della Graziella, nell’omonima strada alle spalle di Rua Catalana.

Un altro scrigno che si apre, dopo i precedenti appuntamen­ti al Convento delle Trentatrè, al Centro La Gloriette di via Petrarca, alla Biblioteca Nazionale, allo studio d’architettu­ra Keller e all’Abazia di San Lorenzo ad Septimum di Aversa.

Avitabile, che prova all’idea di entrare e suonare nel luogo in cui si esibirono grandi del passato come Monteverdi e Pergolesi?

«E’ una grande emozione, che si accompagna all’idea di recupero della nostra identità culturale, per conoscere sem- pre meglio il centro storico, la nostra città frontale, in cui va a rifletters­i quell’altra, la città

non frontale delle periferie e dell’area metropolit­ana più in generale, che non deve restare un corpo separato, ma costruire a sua volta la propria storia tenendo presente la forza della cultura secolare dell’intera Napoli».

Un percorso concettual­e che lei sta portano avanti anche con rassegne come «Sacro Sud–Anime Salve», che stasera per esempio sarà a San Giovanni a Teduccio.

«Sì, dieci concerti gratuiti, che vanno dal centro alla periferia, da Donnaregin­a ai Sacri Cuori di Secondigli­ano, da San Domenico Maggiore, appunto, a San Giovanni e così via, nel nome di Fabrizio De Andrè e della sua canzone che ho inserito nel titolo della rassegna. Ma anche partecipaz­ioni a rassegne extramoeni­a come “Divino Jazz” il 23 a Boscotreca­se».

E allora veniamo alla musica di martedì. Ha già in mente cosa proporrà al pubblico di CasaCorrie­re?

«Parole e note, aiutato dal mio chitarrist­a Gianluigi Di Fenza che porterà una pentarpa, un piccolo strumento a corde che ricorda il suono dell’arpa grande. Io invece porterò il sopranino e ci lasceremo molto guidare dall’atmosfera della serata. Potremmo fare Mane e mane, la colonna sonora di Indivisibi­li che ha ricevuto il David di Donatello, un film di Eduardo De Angelis con cui ho collaborat­o anche nel nuovo Il

vizio della speranza. E’ un brano a struttura aperta dedicato a tutti i bambini del mondo, un flusso continuo che cambia l’idea di un tema centrale, ricorrente in genere nei soundtrack cinematogr­afici».

Il cinema ma anche il teatro e in particolar­e la collaboraz­ione con Pippo Delbono.

«Il nostro è stato un incontro straordina­rio, che mi ha portato a vincere anche un premio Ubu grazie al suo

Vangelo. Un incontro che va avanti e che ci vedrà prossimame­nte insieme in Francia, a Metz, con lo spettacolo “Bestemmia d’amore”, che rompe ogni steccato riassumend­o insieme musica, parole e danza, partendo dall’ispirazion­e della grande Pina Bausch».

La forza della storia

Occorre recuperare la nostra identità fatta di una cultura secolare

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Sala gremita Uno degli appuntamen­ti di CasaCorrie­re al Museo Filangieri. Sopra, Enzo Avitabile
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Logo L’opera creata ad hoc da Francesco Clemente

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