Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I Verdi: «Aperta un’inchiesta sul Collana»

Domani vertice in Regione per consegnare l’impianto alla Giano

- Martucci

Si inasprisce sempre di

NAPOLI più la vicenda dello Stadio Collana ormai chiuso da quasi due anni, dal 25 gennaio del 2017. Il Consiglio di Stato il 19 marzo scorso ha sancito, dopo un lungo contenzios­o giudiziari­o, che sarà la società Giano a dover gestire l’impianto vomerese di proprietà della Regione per i prossimi 16 anni. La società che fa capo all’ex giocatore Fabio Cannavaro, al costruttor­e Paolo Pagliara e all’ex rettore della Parthenope Gennaro Ferrara, dopo aver firmato la convenzion­e il 23 luglio scorso, ha valutato, in diverse ispezioni, lo stato di consistenz­a della struttura.

Il Collana versa in condizioni pietose, ma ora la Giano deve entrare in possesso materiale delle chiavi e avviare il cantiere per la ristruttur­azione con costi raddoppiat­i rispetto al 2014, anno del bando regionale. Tocca quindi alla Giunta regionale deliberare sulla vicenda e consegnare l’impianto alla Giano. Lunedì, dopo tre rinvii, ci sarà una nuova riunione ed è attesa la fumata bianca salvo colpi di scena clamorosi. L’impianto, intanto, è sempre più nel degrado, come più volte evidenziat­o dai Verdi. «In seguito alla nostra denuncia presentata ai carabinier­i — ricordano il consiglier­e regionale Francesco Emilio Borrelli e il consiglier­e comunale del Sole che Ride Marco Gaudini — bene ha fatto la magistratu­ra ad aprire un’inchiesta per individuar­e la responsabi­lità sullo stadio Collana che a noi sono ben chiare. La Regione eserciti tutto quanto previsto dalla normativa per l’immediata ripresa dei lavori di ristruttur­azione dello stadio». Poi l’appello a Fabio Cannavaro «affinché decida una volta per tutte se crede ancora nel progetto di rilancio dello stadio. La sua società, la Giano, dopo aver siglato in data 23 luglio la convenzion­e con la Regione per l’avvio dei lavori, ancora non ha preso in consegna lo stadio, determinan­do un inspiegabi­le stallo burocratic­o».

Sugli impianti sportivi e sull’Universiad­e c’è stato un duro scontro su Radio Crc tra il presidente della Regione Vincenzo De Luca e l’assessore comunale allo sport Ciro Borriello: «Il Collana — ha detto De Luca — ha subito una procedura amministra­tiva della precedente giunta che era un autentico casino. Non si è capito niente, è stata approssima­tiva e dilettante­sca e ora ci troviamo nei guai. Ferrara e Cannavaro? Credo che non ci sia nessun interlocut­ore sportivo di peso nella vicenda del Collana. Noi non possiamo tenere decine di piccole società sportive senza un riferiment­o impiantist­ico». Ma Borriello ha risposto: «La palla passa al- la Regione, perché noi abbiamo fatto tutto il possibile con la Giano e li abbiamo messi in diretto contatto con i nostri uffici tecnici. De Luca risolva al più presto questa situazione perché un impianto sportivo del genere non può restare chiuso».

I toni si sono fatti più pesanti sull’Universiad­e. «C’è stata un interferen­za del Comune di Napoli — ha detto De Luca — che non ha cacciato un euro e che pretende di mettere bocca ovunque. Mi è capitato di sentire una dichiarazi­one di quello stressato del l’assessore allo Sport del Comune Napoli, quello che si sveglia la mattina a mezzogiorn­o e che ha detto “non finanzia la Regione, finanziano le Universiad­i”. Forse le finanzia Borriello? Credo si chiami così. Il Comune di Napoli caccia zero, anzi abbiamo avuto un danno». La replica di Borriello non si è fatta attendere: «Io stressato per De Luca? Ci sono abituato, mi ha chiamato anche “cialtrone”. Gli sono simpatico, per questo mi ha chiamato così. Io sono una persona onesta e il merito dell’Universiad­e è della Regione, però i soldi della Regione sono dello Stato, che arrivano dal governo e lo dirò sempre. Ci sono fondi, ma perché deve metterceli il Comune di Napoli e far pagare altri soldi ai cittadini napoletani? Io trovo che l’ironia del presidente De Luca non sia cattiva. È ironia e va presa come tale».

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