Corriere del Mezzogiorno (Campania)

A tavola con Casellati «Mi piace mangiare ma non amo i fornelli»

- di Gimmo Cuomo

Durante la visita a Napoli,

NAPOLI il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, trova il tempo anche per onorare la grande tradizione gastronomi­ca partenopea. E lo ha fa scegliendo la specialità simbolo della cucina locale: la pizza. Appuntamen­to con la stampa e amici di partito (tra questi l’ex Guardasigi­lli Nitto Palma) da «50 Kalò», il locale di Ciro Salvo in piazza Sannazaro. «Sono tradiziona­lista - spiega - per questo quasi sempre scelgo la Margherita. Una tantum non disdegno l’aggiunta di qualche acciuga». La senatrice di Forza Italia confessa di non avere molta dimestiche­zza con i fornelli. «Perché sono sempre stata assorbita prima dal mio lavoro di avvocato, poi dagli impegni istituzion­ali. Però amo mangiare». Oltre alla pizza, quando è a Napoli, si lascia tentare dalle scarole ripassate in padella con olive, capperi e pinoli e dai friarielli. Tra i piatti marinari ama soprattutt­o quelli con il pesce povero. «In particolar­e apprezzo le alici». Tra i dolci, invece, le scelte si indirizzan­o sulla sfogliatel­la («ma solo quella riccia») e la pastiera. La sua grande passione, però, restano i gelati alla crema. «Tra i più buoni ci sono sicurament­e quelli alla crema del Fiocco di Neve, vicino a Fortunato al Pantheon a Roma». Della sua regione, il Veneto, Casellati confessa di prediliger­e soprattutt­o il piatto simbolo, vale a dire «risi e bisi», cioè riso con i piselli. Ma di Napoli la seconda carica dello stato confida di amare molto anche alcuni luoghi simbolo, tra i quali san Gregorio Armeno. Una visita al maestro presepista Marco Ferrigno è un obbligo al quale si sottopone piacevolme­nte. «Posseggo - evidenzia - parecchi pastori. Tempo fa mi è stata regalata anche una statuetta con la mia immagine: è molto realistica anche perché indossa un vestito che realmente è presente nel mio guardaroba». Racconta un aneddoto. «Una volta proprio a San gregorio, volevo acquistare un cornetto. Ne vidi in esposizion­e due identici, che differivan­o solo per il prezzo. Chiesi il motivo della disparità. Indicando il più costoso il negoziante mi rispose: “Signo’, ma chist’ tene ‘a garanzia”. Naturalmen­te lo comprai». Prima di lasciare la pizzeria casellati ha voluto offrire un omaggio al padrone di casa. E ha pensato ad un oggetto simbolo dell’istituzion­e parlamenta­re: la campanella, utilizzata per mantenere l’ordine durante le sedute e richiamare l’attenzione dei colleghi più intemperan­ti. «In questi ultimi mesi - ricorda - ho dovuto usarla spesso».

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Pizzeria Il presidente del Senato dona la campanella a Ciro Salvo

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