Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Crescenzo & De Vito Un video per «Essenze jazz»
I due cantanti in un inedito progetto. Martedì live al Cilea
Nel futuro di Eduardo De Crescenzo c’è un video musicale in cui ci sarà anche Maria Pia De Vito. Il progetto ancora in fase di realizzazione nasce dalla collaborazione fra i due cantanti napoletani, con Enzo Pietropaoli al contrabbasso, Marcello Di Leonardo alla batteria, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Daniele Scannapieco al sassofono e Susanna Krasznai al violoncello, avviata con le date al teatro Cilea di «Essenze Jazz Event».
Un concerto speciale partito in novembre e che si ripeterà martedì e il 15 gennaio. «Credo - spiega De Crescenzo – che vada superata la forma disco, che come l’abbiamo concepita fino a oggi è in rapida estinzione. È cambiato il modo di ascoltare la musica perché è cambiato il mondo e questo è il tempo della “musica liquida”. Sto quindi pensando seriamente a una videopubblicazione. Anche perché “Essenze” è un concerto dove c’è molta composizione estemporanea, mia e dei grandi musicisti che condividono il palco con me. A ogni concerto, possono avvenire cose molto interessanti ed è un peccato che finiscano nell’ambito di una sola sera». Da qui l’idea di fissarli per poi riassemblarli in un supporto audiovisivo. «Stiamo registrando – continua Eduardo - tanti momenti dei vari concerti, in attesa che questa “biografia” possa essere condivisa anche con il pubblico non presente in sala». In modo da portarsi anche a casa la magia di queste collaborazioni, nel caso evidenziata dalla versione a due voci della celebre «Scalinatella». «È nello spirito di “Essenze Event”, in cui alla nostra formazione di base si unisce un ospite, come già accaduto in passato anche con Enrico Rava e Edmar Castaneda». Nomi che con quello di Maria Pia De Vito sembrano spingere sempre più verso il jazz, già presente nella musica di De Crescenzo, anche se in versione più soul e funky. «Da bambino – conclude il cantautore partenopeo - suonavo la fisarmonica e studiavo musica classica. Cominciai a pensare che avrei potuto fare musica anche da cantante, dopo aver ascoltato un disco di Ray Charles, avevo 14 anni. Fu allora che entrai in crisi e cominciai a innamorarmi di quella “scala musicale” geniale che il mondo classico riteneva ancora volgare, addirittura sbagliata. “Essenze” rende solo più evidenti certe caratteristiche della mia espressività. Il mondo del jazz mi ha sempre cercato e riconosciuto. È un progetto che si materializza oggi perché la maturità ti consente il lusso di fare solo quello che ti piace».