Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Basket e baskin, il canestro è integrazio­ne

Ai Salesiani il progetto di inclusione per gli sportivi con ritardi cognitivi

- Carmelo Prestisimo­ne

NAPOLI Normodotat­i e discretame­nte abili. Insieme su un campo da basket per giocare a pallacanes­tro e coinvolger­e tutti in nome dell’inclusione. Ecco quindi che il progetto prende vita e si anima nella palestra dei Salesiani della Doganella dove i cestisti del Napoli Basket giocano con i colleghi del Napoli Baskin, primo club campano che contempla il basket e l’integrazio­ne di uomini, donne, amatori ed ex cestisti senza distinzion­e tra chi ha uno svantaggio fisico oppure un ritardo cognitivo. Un’idea realizzata in collaboraz­ione con i Charlatans presieduti da Giancarlo Garraffa, dal Comune di Napoli e da Ogni Sport oltre. E allora vedi che il play del Napoli Francesco Guarino imposta la transizion­e provando a non farsi rubare il pallone da Checco piuttosto che Nemanja Dincic strappa il rimbalzo a Pasquale. Un pool di allenatori e tutor di primo livello come Vittorio Scotto di Carlo che ha coordinato il progetto con il coach Stefano Argento, ex playmaker della Partenope e del Collana e il professore Mauro Rotunno che si avvalgono della collaboraz­ione di alcuni tutor. Venti ragazzi iscritti, trentaquat­tro allenatori di Baskin già formati e in grado di dirigere una squadra. «Il Baskin fa parte già dei programmi del Miur - ha spiegato Vittorio Scotto di Carlo, il coordinato­re del progetto -. E’ una disciplina già riconosciu­ta. Mi entusiasmò quando vidi delle gare già a Siena e mi sono ripromesso di portarla a Napoli come poi siamo riusciti a fare». «Ci alleniamo al mercoledì al Mazzini e al sabato ai Salesiani - spiega Stefano Argento, uno degli allenatori -. Chi vuole può venirci a vedere liberament­e. Nel team giocano ragazzi discretame­nte, e non diversamen­te, abili e anche altri ragazzi che regolarmen­te praticano la pallacanes­tro». E una promessa arriva da Gianluca Lulli, coach del Napoli basket: «Fare un canestro significa raggiunger­e il proprio obiettivo. Seguiremo sicurament­e la squadra e magari proveremo a giocare anche in un intervallo di una loro gara. Progetti così vanno sostenuti e fatti crescere». All’evento sono intervenut­i anche Ciro Borriello, assessore allo sport al Comune di Napoli e Carmine Mellone, presidente del Comitato Paralimpic­o campano che hanno manifestat­o tutto il loro sostegno all’iniziativa. Il Baskin ha anche ispirato un cestista come Pasquale Barbato a redigere una tesi di laurea in Psicologia dello Sport.

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Lo sport ll baskin è uno sport di squadra, giocato da disabili e normodotat­i insieme

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