Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un italiano su due predilige la fitoterapia Con controlli sulle reazioni
Il portale online seguito da operatori sanitari, medici e pazienti
Un italiano su cinque dichiara di utilizzare medicinali non convenzionali, un dato in aumento rispetto al 2012 (+6,7). Secondo il rapporto Italia Eurispes 2017, la fitoterapia è al secondo posto tra le cure alternative più diffuse (58,7%), preceduta solo dall’omeopatia.
La tendenza è in linea con il trend europeo e riflette la crescita generale del ricorso all’automedicazione. I prodotti fitoterapici, di origine naturale e avvalorati da una lunga tradizione popolare, sono infatti generalmente considerati innocui. Nella maggior parte dei casi vengono assunti senza il parere del medico curante, anche in concomitanza con altre terapie.
L’Istituto superiore di sanità ha però recentemente richiamato l’attenzione sugli effetti indesiderati dei fitoterapici, attivando il portale online «VigiErbe». Questo sito permette a operatori sanitari, medici e singoli cittadini di segnalare le sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’assunzione di integratori, prodotti erboristici o preparati della medicina tradizionale. Per fare un esempio, anche una pianta di uso comune come la liquirizia non è completamente sicura: assumendone cinquanta grammi al giorno per due settimane si incorre in pericolose irregolarità del battito cardiaco.
Il problema è anche nella definizione: secondo il ministero della Salute i medicinali fitoterapici sono tutti i medicinali il cui principio attivo è una sostanza vegetale. Questi medicinali sono stati ufficialmente approvati dall’Aifa, che ne ha verificato la qualità, efficacia e sicurezza, e sono venduti esclusivamente nelle farmacie.
Normativamente, però, i fitoterapici non sono tutti considerati veri e propri medicinali, ma hanno diverse collocazioni a seconda della loro finalità, modalità di registrazione e immissione in commercio.
I prodotti di origine vegetale possono infatti essere classificati come farmaci, come dispositivi medici o come integratori alimentari.
Le normative relative ai farmaci e ai dispositivi medici impongono una procedura di test clinici e tossicologici volti a garantirne la sicurezza e l’efficacia terapeutica.
Nella valutazione degli effetti di un medicinale fitoterapico non è sufficiente considerare soltanto il principio attivo, ma vanno studiati anche tutti quei composti apparentemente inerti che fanno parte della pianta e ne coadiuvano l’attività (il cosiddetto “Fitocomplesso”). Non tutti sanno che i farmaci e i dispositivi medici, compresi quelli di origine naturale, sono soggetti a detrazione fiscale.
Orientarsi in questo mondo e scegliere i prodotti più adatti alle proprie esigenze può essere veramente complicato. Questo suggerisce che l’impiego dei fitoterapici dovrebbe avvenire sotto consiglio di un medico o di un farmacista, a cui riferire i propri sintomi, le abitudini di vita e le eventuali terapie farmacologiche cui ci si sta già sottoponendo. Per approfondire la conoscenza personale dei rimedi naturali ci si può affidare alle linee guide dell’Oms sui medicinali fitoterapici, alla Società Italiana di Fitoterapia o alle monografie della Escop (European scientific cooperative on phytotherapy). Quest’ultima mette a disposizione dei più tecnologici un’app per smartphone e tablet contenente le informazioni più recenti e riconosciute a livello europeo su oltre cento piante a uso terapeutico.
La Società italiana di fitoterapia organizza ogni anno il congresso nazionale di fitoterapia, dove vengono dibattuti temi di attualità nel mondo della medicina naturale.
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