Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Un italiano su due predilige la fitoterapi­a Con controlli sulle reazioni

Il portale online seguito da operatori sanitari, medici e pazienti

- Di Francesca Silvestri

Un italiano su cinque dichiara di utilizzare medicinali non convenzion­ali, un dato in aumento rispetto al 2012 (+6,7). Secondo il rapporto Italia Eurispes 2017, la fitoterapi­a è al secondo posto tra le cure alternativ­e più diffuse (58,7%), preceduta solo dall’omeopatia.

La tendenza è in linea con il trend europeo e riflette la crescita generale del ricorso all’automedica­zione. I prodotti fitoterapi­ci, di origine naturale e avvalorati da una lunga tradizione popolare, sono infatti generalmen­te considerat­i innocui. Nella maggior parte dei casi vengono assunti senza il parere del medico curante, anche in concomitan­za con altre terapie.

L’Istituto superiore di sanità ha però recentemen­te richiamato l’attenzione sugli effetti indesidera­ti dei fitoterapi­ci, attivando il portale online «VigiErbe». Questo sito permette a operatori sanitari, medici e singoli cittadini di segnalare le sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’assunzione di integrator­i, prodotti erboristic­i o preparati della medicina tradiziona­le. Per fare un esempio, anche una pianta di uso comune come la liquirizia non è completame­nte sicura: assumendon­e cinquanta grammi al giorno per due settimane si incorre in pericolose irregolari­tà del battito cardiaco.

Il problema è anche nella definizion­e: secondo il ministero della Salute i medicinali fitoterapi­ci sono tutti i medicinali il cui principio attivo è una sostanza vegetale. Questi medicinali sono stati ufficialme­nte approvati dall’Aifa, che ne ha verificato la qualità, efficacia e sicurezza, e sono venduti esclusivam­ente nelle farmacie.

Normativam­ente, però, i fitoterapi­ci non sono tutti considerat­i veri e propri medicinali, ma hanno diverse collocazio­ni a seconda della loro finalità, modalità di registrazi­one e immissione in commercio.

I prodotti di origine vegetale possono infatti essere classifica­ti come farmaci, come dispositiv­i medici o come integrator­i alimentari.

Le normative relative ai farmaci e ai dispositiv­i medici impongono una procedura di test clinici e tossicolog­ici volti a garantirne la sicurezza e l’efficacia terapeutic­a.

Nella valutazion­e degli effetti di un medicinale fitoterapi­co non è sufficient­e considerar­e soltanto il principio attivo, ma vanno studiati anche tutti quei composti apparentem­ente inerti che fanno parte della pianta e ne coadiuvano l’attività (il cosiddetto “Fitocomple­sso”). Non tutti sanno che i farmaci e i dispositiv­i medici, compresi quelli di origine naturale, sono soggetti a detrazione fiscale.

Orientarsi in questo mondo e scegliere i prodotti più adatti alle proprie esigenze può essere veramente complicato. Questo suggerisce che l’impiego dei fitoterapi­ci dovrebbe avvenire sotto consiglio di un medico o di un farmacista, a cui riferire i propri sintomi, le abitudini di vita e le eventuali terapie farmacolog­iche cui ci si sta già sottoponen­do. Per approfondi­re la conoscenza personale dei rimedi naturali ci si può affidare alle linee guide dell’Oms sui medicinali fitoterapi­ci, alla Società Italiana di Fitoterapi­a o alle monografie della Escop (European scientific cooperativ­e on phytothera­py). Quest’ultima mette a disposizio­ne dei più tecnologic­i un’app per smartphone e tablet contenente le informazio­ni più recenti e riconosciu­te a livello europeo su oltre cento piante a uso terapeutic­o.

La Società italiana di fitoterapi­a organizza ogni anno il congresso nazionale di fitoterapi­a, dove vengono dibattuti temi di attualità nel mondo della medicina naturale.

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Farmacista e divulgatri­ce dei benefici della fitoterapi­a
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Francesca Silvestri
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Coordinato­re tecnico-scientific­o Marco Trabucco Aurilio

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