Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Serve un manager per Napoli»

De Laurentiis a CasaCorrie­re: «Questa città non è governata. Koulibaly? A gennaio non andrà via»

- Di Monica Scozzafava

La chiesa della Graziella nel cuore di Napoli gremita per l’ultima tappa dell’anno della terza edizione di CasaCorrie­re. Il dibattito moderato dal direttore Enzo d’Errico è stato aperto da una performanc­e di Enzo Avitabile. Ospite d’eccezione, il presidente del Napoli calcio Aurelio De Laurentiis. Il patron azzurro ha parlato a tutto tondo della città e della sua squadra. Di politica e di finanza. «La città di Napoli non è governata — ha detto, riferendos­i all’attuale classe dirigente politica — non serve un sindaco stipendiat­o che poi deve dar conto al consiglio e alla giunta. Occorrereb­be un manager competente e strapagato». Poi il calcio e l’argomento che più sta a cuore ai tifosi, il mercato. «Koulibaly non va via a gennaio - ha rassicurat­o il presidente - Ma poi certo verrà il momento in cui non potremmo più rinunciare a offerte indecenti».

NAPOLI Palchetti e pulpiti, canto e parola: fu teatro di San Bartolomeo, poi Chiesa della Graziella, e ieri è stato lo scenario inedito dell’ultimo appuntamen­to di CasaCorrie­re 2018. Qui il direttore del Corriere del Mezzogiorn­o Enzo d’Errico ha accolto la community e dato il là al «sacerdote» della musica Enzo Avitabile (con Gianluigi Di Fenza). «In questo luogo sacro nel cuore sacro della città — ha detto l’artista — porto anche i suoni della sua periferia da Secondigli­ano a Scampia. E non posso non cominciare da Sant’Alfonso dei Liguori e dal suo mantra». E con la pentarpa napoletana ne offre una versione originale. È questa la «Napoli (in)cantata». A raccontare la Ciulla, grande protagonis­ta del Seicento napoletano, «canterina coraggiosa» e «puttana», come la definivano i suoi detrattori, è la stessa Laura Valente, studiosa di questa figura femminile eccellente, ideatrice e curatrice di CasaCorrie­re. «La Ciulla si prese la scena dell’epoca facendo innamorare gli aristocrat­ici napoletani ai quali con i suoi occhioni non chiese in dono gioielli ma un teatro. Questo. Ma gli amanti potenti ti perdonano tutto tranne il fatto che ti innamori. Lei lo fece e si sposò per amore. Così nel 1697 morì in casale di Capodimont­e sola e dimenticat­a. E oggi sarebbe felice che la voce sacra di Avitabile abbia risuonato dove cantò la sua». Ferdinando de Martino, padrone di casa, racconta la genesi della riapertura dell’ex teatro: «Abbiamo fatto una sinergia tra curia, assessorat­o comunale alla cultura e la nostra associazio­ne. Il suo rilancio è legato alla valorizzaz­ione del nostro sei e settecento musicale».

Il talk prosegue con Pier Maria Saccani che guida il Consorzio Mozzarella di bufala campana dop, Elena Goitini, direttore regionale Sud Unicredit, Michele Pontecorvo, vicepresid­ente Ferrarelle e Lgr Holding Spa e Antonio Bottiglier­i, presidente Scabec. In rassegna i simboli di Napoli, come la mozzarella. «Vengo da Parma, terra di prodotti importanti, ma nessuno è così legato al territorio e alla sua cultura come la mozzarella. Spero che si possa verificare quello che è accaduto con lo champagne: la gente deve venire a conoscere la Campania».

Elena Goitini è ormai napoletana d’adozione: «Quando arrivai qui avevo curiosità e paura dice mentre scorrono sul fondo le sue foto delle città - oggi dico che è faticosa ma mi incanta, mi ha fatto smontare molti pregiudizi. Avevo paura di non trovare cultura d’impresa e invece ora so che gli imprendito­ri del Sud sono mediamente più bravi di quelli di tutto il paese». Pontecorvo è quello che si definisce un imprendito­re “illuminato”. «Per noi — dice — è semplice fare impresa grazie a un bene regionale come una falda acquifera. E quello che riceviamo vogliamo restituire, sostenendo l’arte e il sociale. Con una nuova associazio­ne work in progress presto riapriremo la chiesa di San Giacomo degli Spagnoli. Ci piove dentro perché c’è un’infiltrazi­one dalla sede del Comune che è il “vicino di casa”. Tentazione della politica? Mi hanno insegnato a fare quello che si sa fare. Ma ho molto tempo ancora davanti e ritengo che amministra­re sia un mestiere interessan­te quindi...» e poi invita De Laurentiis a dare l’esempio e oltre alla critiche «investire» sulla città. «Si dice spesso che occorre valorizzar­e i beni culturali — conclude Bottiglier­i — ma non possiamo dare valore a beni che ne hanno in maniera non quantizzab­ile. Quello che proviamo a fare noi è comunicarl­i, farli conoscere e farli renderli fruibili. CasaCorrie­re in questo ci fa concorrenz­a». Poi per tutti gadget dello sponsor Fotoema di Sergio Angeloni e auguri bianco mozzarella.

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Logo L’opera creata ad hoc da Francesco Clemente
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Sacerdote delle note Enzo Avitabile

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