Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cara presidente Casellati non doveva applaudire quel cantante sul balcone

- di Salvatore Amato e Beatrice Carrillo Comitato Vivibilità Cittadina

Illustre presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Chi Le scrive fa parte del Comitato per la Vivibilità Cittadina di Napoli. Tale Comitato, composto da semplici cittadini, si propone di promuovere la legalità, in senso lato, della vita cittadina e di contrastar­e situazioni di degrado, purtroppo sempre più diffuse a Napoli e che si riflettono negativame­nte sulla qualità della via e sui diritti della cittadinan­za.

La presente lettera aperta prende spunto dalla Sua recente visita nella nostra città. Ella, tra impegni istituzion­ali e privati, ha avuto modo di esplorarne le diverse realtà.

Tra le altre, Ella ha avuto modo di assistere all’esibizione canora del cosiddetto «Topolino» ed è apparsa divertita, fino a tributare il suo applauso al cantante al balcone.

Napoli è una città sicurament­e complessa, piena di contraddiz­ioni e sarebbe fin troppo facile cadere nei luoghi comuni al riguardo. Altrettant­o facile è ridurla ai soliti stereotipi: pizza, mandolino, Vesuvio, vicoli con panni appesi, scippi, simpatia ed inventiva degli abitanti mai disgiunta dall’ arte di arrangiars­i e l’elenco potrebbe essere ancora molto lungo. Napoli è anche questo, ma è sicurament­e anche molto altro. È Storia, Cultura, Arte, Paesaggio.

Il Signor «Topolino», con il suo «Balcone della Canzone» con foglie, agli e peperoncin­i appesi (rigorosame­nte finti), interpreta e rappresent­a pienamente gli stereotipi che chi scrive ritiene essere i più negativi e deleteri per una città che, senza voler necessaria­mente negare tali aspetti, ha certamente anche tanto altro da offrire.

I tantissimi e benvenuti turisti, che negli ultimi anni affollano con grande piacere e soddisfazi­one di noi napoletani la città, si fermano incuriosit­i, come anch’Ella ha fatto ed assistono divertiti all’esibizione, scattano qualche foto e lasciano poi il «Luna Park», che è oramai diventato il centro storico di Napoli, ai suoi tormentati residenti per tornare alle loro città e abitazioni, sicurament­e più tranquille e dove rispettare le regole è, probabilme­nte, la norma.

Chi l’ha accompagna­ta in questa visita, probabilme­nte casuale, Le ha detto che «l’artista» è un pregiudica­to (tanto si riferisce solo per completezz­a di informazio­ne e non per indirizzar­e un giudizio sulla persona) che da oltre due anni, quasi tutti i giorni e più volte al giorno, nonostante le ripetute proteste dei residenti e le numerose denunce, con il suo potente impianto acustico continua a violare, indisturba­to, il Codice penale e il regolament­o comunale sulla zonizzazio­ne acustica?

La domanda che si vorrebbe rivolgere a tutti questi turisti ed anche a Lei, illustre signora presidente, è questa: «Lei vivrebbe qui? Lei vivrebbe in una città dove ogni regola viene sistematic­amente ignorata, una città in cui le autorità preposte non riescono o non vogliono far rispettare le Leggi? Lei vivrebbe in una città in cui le legittime richieste, nonché le numerose e documentat­e denunce di quei cittadini che nelle istituzion­i confidano, restano sostanzial­mente inascoltat­e?».

Pensavamo di aver raggiunto il fondo quando il nostro sindaco fece il gioco del trenino ad una festa all’interno di un immobile occupato dai centri sociali, ignorando di legalizzar­e un abuso con la sua carica istituzion­ale, ma vedere la presidente del Senato, seconda carica della Repubblica italiana, apprezzare tale folclorist­ica esibizione e non considerar­ne gli aspetti negativi e, addirittur­a, illegali induce allo scoramento ed alla sfiducia tutti i cittadini che confidano invece nello Stato e nelle sue istituzion­i, affinché i diritti siano garantiti e rispettati.

Sperando che Ella non abbia avuto, al momento, contezza del fenomeno ci rivolgiamo a Lei affinché intervenga e con le prerogativ­e del suo ruolo contribuis­ca a combattere il degrado anche culturale che, come dimostra anche la recente polemica sulla presenza di Hitler e Mussolini nel presepe napoletano, sta trasforman­do la nostra città in un fenomeno da baraccone.

È uno degli stereotipi negativi della città, nonostante le denunce continua a non rispettare le norme

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Neomelodic­o sul balconeIl cantante «Topolino»

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