Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Calabrese: «Il cantiere riaprirà molto presto, credo la settimana prossima»
Comune deciso a ripartire «da dove eravamo rimasti»
Quella «su cui ragioniamo», racconta non con piglio polemico Mario Calabrese assessore ai Trasporti e al Sottosuolo del Comune di Napoli, «è una sentenza di annullamento non una sospensiva». E dunque, «ripartiamo dal cantiere che abbiamo avviato, cioè dall’unico progetto che ha tutte le autorizzazioni necessarie, che è quello di piazza del Plebiscito. Punto. Altro non c’è da dire».
Parole, quelle dell’assessore comunale che ha anche la delega ai lavori per la metropolitana di Napoli, che fanno il paio con quanto spiegato dal capo di gabinetto di de Magistris, Attilio Auricchio: «Riprenderemo subito i lavori in piazza Plebiscito — ha detto il braccio destro del sindaco —, senza aspettare il ricorso in appello del ministero dei Beni culturali», rimarcando anche che «riconsegneremo a breve le aree alle imprese. Ripartiremo con il vecchio progetto».
Linea unica, insomma, a palazzo San Giacomo. Auricchio, non solo formalmente, è in assoluto il consigliere più ascoltato dal sindaco. E se dice questo, vuol dire che il sindaco pensa questo. Che è poi quanto conferma anche Calabrese, che comunque, senza voler alzare il livello dello scontro con il Mibac, si dice convinto che «al massimo la settimana prossima riprendono i lavori dal cantiere che c’è in piazza Plebiscito». In tal senso, «l’ingegnere Riccio, che è il dirigente responsabile del servizio comunale competente ha già preso contatti con l’impresa invitandola a riprendere i lavori. Il tempo necessario per ripartire e si riparte».
L’assessore racconta più o meno l’iter, non tralasciando un passaggio di non poco conto. E cioè, che «il sindaco aveva chiesto un incontro al ministro per i Beni culturali, Bonisoli, che non gli è mai stato accordato». Mentre per quanto riguarda l’iter che adesso si mette in moto, Calabrese racconta dunque che «adesso l’avvocatura comunale, che ha ricevuto la sentenza con cui il Tar ha accolto in pieno il nostro ricorso contro lo stop del cantiere, lo ha inoltrato ai servizi comunali competenti. Sinceramente, non credo passino molti giorni prima della nuova partenza».
Nessuna porta in faccia chiusa a nessuno, in ogni caso: né a chi propone piani alternativi, né a suggerimenti in corsa che dovessero arrivare. «Perché — dice l’assessore — se come a volte accade nel corso dei lavori ci sarà da fare qualche piccola modifica, che comunque solo la Soprintendenza potrà valutare, saranno prese in considerazione senza alcuna preclusione. A patto, ovviamente, che si rispettino tempi, costi e compatibilità tecniche. E fermo restando la necessità, riportata nel progetto, di utilizzare il manufatto già esistente in piazza del Plebiscito. Ma per adesso, però, ripeto: l’unico cantiere che ha tutte le autorizzazioni necessarie è quello di piazza Plebiscito e riprenderemo da lì. Poi, se il ministero per i Beni culturali intenderà fare ricorso al Consiglio di Stato, ne prenderemo atto. E in caso negativo, i lavori si interromperanno nuovamente. Ma per adesso ripartiamo da dove ci siamo fermati».
Il sindaco aveva chiesto un incontro al ministro per i Beni culturali che però non gli è mai stato accordato