Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Restituita la scorta a Sandro Ruotolo

Marcia indietro del Viminale, dopo le polemiche suscitate dalla revoca Il giornalist­a: «Ora posso continuare a fare il mio lavoro di denuncia»

- Chiara Marasca

NAPOLI «Anche se non ho ricevuto ancora una comunicazi­one formale è tutto vero. È stata sospesa la revoca della mia scorta». La notizia ha da poco incomincia­to a rimbalzare sui social quando a darne conferma, con un tweet a fine mattinata è lo stesso Sandro Ruotolo: «La scorta resta. Gli organi preposti dovranno quindi rivalutare la mia situazione e decidere di conseguenz­a», scrive il giornalist­a che da oltre tre anni vive, e lavora, sotto protezione. Passo indietro del Viminale, dunque, e soddisfazi­one di quanti, negli ultimi quattro giorni, avevano espresso preoccupaz­ione e sollevato aspre critiche dopo aver appreso della revoca. Ma alcune perplessit­à restano: «A Sandro Ruotolo non è stata tolta la scorta. Bene, ne sono felice. Ma qualcuno ci può spiegare chi aveva deciso il contrario e perché?», scrive su Facebook il deputato Pd Paolo Siani.

«Nel merito della vicenda non mi esprimo», dichiara poi Ruotolo nel corso della giornata, «ho troppo rispetto delle istituzion­i». Sgombra il campo dalle polemiche, dunque, «è importante capire un errore e riparare», si dice contento «per l’affetto e la stima espressa da migliaia e migliaia di cittadini e cittadine» e perché «grazie a questa decisione posso continuare a fare il giornalist­a e occuparmi dei fatti di cui mi occupo: senza la scorta non avrei potuto». Il giornalist­a racconta di essersi tranquilli­zzato quando il procurator­e nazionale antimafia Cafiero De Raho ha detto che «i soggetti a rischio vanno protetti».

La tutela è stata assegnata a Sandro Rutolo nel 2015, dopo la minaccia di Michele Zagaria, una condanper na a morte lanciata, come una fatwa, dal carcere milanese di Opera: ’O vogl’ squartat’ viv’ aveva detto, intercetta­to, il boss dei casalesi. Nel maggio scorso c’era stato un alleggerim­ento della misura di protezione.

La notizia della revoca, lanciata sabato da un tweet dell’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha avuto un grande clamore mediatico e ha messo in moto una massiccia mobilitazi­one di politici, giornalist­i e cittadini. Un’ondata di solidariet­à bipartisan per il giornalist­a, e critiche, una decisione giudicata «incomprens­ibile», «imbarazzan­te», «rischiosa». «Una cosa assurda», l’aveva definita il vicepremie­r Luigi Di Maio lunedì: «Mi informerò per capire cosa sia successo». Anche lo scrittore Roberto Saviano e il giornalist­a ragusano Paolo Borrometi, entrambi sotto scorta, avevano apertament­e criticato la decisione del ministero guidato da Salvini, mettendo in guardia contro la «lunga memoria» dei clan. Ed è stato proprio Borrometi — che ha recentemen­te pubblicato Un morto ogni tanto con Solferino — a dare per primo iri mattina la notizia della sospension­e della revoca della scorta a Ruotolo mentre, a Palermo, riceveva la cittadinan­za onoraria come riconoscim­ento del suo coraggioso lavoro di denuncia.

Solidariet­à

Il vicepremie­r Di Maio aveva criticato la decisione bollandola come «rischiosa, e incomprens­ibile»

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Giornalist­a Sandro Ruotolo ha un passato di grande impegno

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