Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Botte e sputi all’anziana, arrestata badante rumena La polizia: «Erano torture»

Il figlio della donna aveva notato lividi e piazzato telecamere

- di Fabio Postiglion­e

Le sputava in faccia non appena apriva bocca. Poi la legava al letto per non farla agitare e se urlava le tappava la bocca quasi a soffocarla. Ma non basta: urla, offese, cibo lanciato come neanche alle bestie e infine degli strattoni che facevano sobbalzare la povera donna dal suo letto mentre riposava. Per gli investigat­ori erano torture quelle che una 51enne rumena, Livia Stepanaiua, infliggeva all’anziana che doveva accudire: una 90enne di Scampia che era allettata per una frattura al bacino e una irreversib­ile demenza senile.

La signora avrebbe avuto bisogno di carezze, di parole d’affetto, ma invece gli ultimi anni della sua vita stavano per diventare tremendi se non fosse stato per l’intuizione di uno dei suoi figli che aveva notato strane lividure sulle braccia dell’anziana mamma. Quando ha chiesto alla badante di quei segni lei non ha saputo rispondere. Poi la vedeva spenta, denutrita. Qualcosa non andava e il più tremendo dei sospetti ha iniziato a serpeggiar­e nella sua mente: forse sua madre era vittima di maltrattam­enti. Una domenica mattina, approfitta­ndo dell’assenza di Livia, il figlio ha montano nella stanza da letto della mamma una microcamer­a che era collegata via wi-fi alla linea internet di casa e trasmettev­a quasi in diretta, con uno scarto di due secondi di ritardo, le immagini direttamen­te sullo schermo del suo cellulare. Un sistema perfetto per poter indagare su quanto accadeva in sua assenza e su come si comportava quella donna bionda, esperta, accreditat­asi come una sensibile donna in grado di poter assistere con amore e presenza anziani e disabili. Così di prima mattina si è collegato e ha visto uno dopo l’altro i supplizi che la mamma, muta per la paura, era costretta a subire da alcune settimane. Con gli occhi gonfi di lacrime e rosso in volto per la rabbia ha avuto la lucidità di registrare quelle scene e di correre in fretta e furia verso casa dell’anziana mamma a Scampia. Ha preso di petto la 51enne dicendole di lasciare immediatam­ente quella stanza. Quando l’uomo le ha mostrato la telecamera nascosta lei l’ha strappata dal muro provando a cancellare le tracce di quelle scene da film horror. Troppo tardi: era tutto nella memoria del cellulare.

L’uomo si è prima accertato della condizioni della mamma, poi è andato a sporgere denuncia al commissari­ato di Scampia. Il reato contestato era tortura perché le immagini non lasciavano adito a dubbi ma di Livia si erano già perse le tracce. Non aveva un indirizzo, né un documento. Così gli agenti hanno avuto una intuizione investigat­iva: fingersi interessan­ti ai suoi servizi da badante. Sapevano che cercava lavoro perché era stata appena licenziata e sapevano a quale agenzia si era rivolta. Così lei ha abboccato. I poliziotti hanno fissato un appuntamen­to e quando si è presentata in agenzia l’hanno arrestata e portata al carcere di Pozzuoli: era lei la donna delle torture ed è stata riconosciu­ta anche dal figlio dell’anziana vittima. Sua mamma non parla più e quindi non ha potuto raccontare quei momenti di terrore vissuti, ma sulla pelle ha ancora i segni di quelle vessazioni. «L’ho denunciata perché avevo paura che potesse rifarlo ancora e chissà quante donne e uomini sono stati picchiati», ha detto agli agenti quando ha raccontato di quella donna che aveva accolto a casa con tanta felicità: «Sembrava un angelo, invece era un diavolo».

La legava al letto

Secondo quanto emerso dalle indagini la 92enne veniva anche stretta con lacci

La scoperta L’uomo ha visto in diretta le percosse sul suo telefonino ed è corso a fermarla

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Violenze Una immagine di violenze e abusi su persone anziane A Scampia, dietro l’intuizione del figlio di una 92enne e le indagini della polizia, è venuta alla luce una storia che si è rivelata di inaudita ferocia nei confronti della donna che una badante rumena di 51 anni doveva accudire

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