Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’ultimo Mamet secondo Barbareschi
«Il penitente» di scena al Mercadante
C’è una lunga consuetudine fra Luca Barbareschi e i testi di David Mamet, di cui l’attore e regista ha già messo in scena fra gli altri «American Buffalo» e «Perversione sessuale a Chicago». Un modo per rendere popolare anche in Italia i testi teatrali dell’autore nato a Chicago che ha al suo attivo le sceneggiature di film culto come «Il postino suona sempre due volte» e «Gli intoccabili». Sarà probabilmente per la comune origine ebraico-americana, che è anche l’asse portante de «Il Penitente», che Barbareschi riporta a Napoli al Mercadante da stasera fino a domenica 17, dopo il suo debutto al Teatro Festival del 2017.
La storia narra di uno psichiatra ebreo con tanto di kippah sulla testa, che per non rinunciare ai suoi principi etici e religiosi si rifiuta di testimoniare a favore di un paziente colpevole di una strage senza moventi. Il ragazzo è psicolabile e gay, e i commenti della stampa sulla vicenda spostano la colpa di quanto accaduto verso le cattive cure del medico e la sua presunta omofobia.
«Torno a questo lavoro di Mamet - spiega Barbareschi perché è una lucida analisi del rapporto alterato tra comunicazione, spiritualità e giustizia nella società contemporanea. Il penitente è la vittima dell’inquisizione operata dai media. È ciò che accade all’individuo quando viene attaccato dalla società nella quale vive ed opera, quando la giustizia crea discriminazione per avvalorare una tesi, utilizzando a questo fine l’appartenenza religiosa. Tutto è sottosopra sembra dire Mamet, e l’assenza di etica governa un mondo ormai capovolto».
In scena con Barbareschi anche Lunetta Savino, Massimo Reale e Duccio Camerini. Il suono è di Hubert Westkemper, le musiche di Marco Zurzolo.