Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ghemon: al Festival di Sanremo con una canzone «al femminile»

Il rapper irpino: «Una volta sul palco sono stato investito da un’energia intensa Il brano? Essendo un pezzo al femminile pensavo di donarlo a una cantante Poi è arrivata l’opportunit­à del Festival e così ho deciso di interpreta­rlo io stesso»

- di Giuliano Delli Paoli

«La mia prima volta a Sanremo? Una gioia immediata. Una volta varcato l’ingresso del palco sono stato subito investito da un’energia intensa». Non sta nella pelle Ghemon, il rapper avellinese ha debuttato al Festival con un brano «al femminile».

È una canzone interament­e dedicata alle donne, infatti quella che il il giovane artista irpino ha presentato sul palco dell’Ariston. Si intitola «Rose viola» ed è stata arrangiata dal noto produttore rap Stefano «Zef» Tognini, già all’opera con i vari Baby K, Fedez, Fabri Fibra, Nitro, Rkomi, e per la seconda volta a Sanremo dopo aver collaborat­o nel 2017 con Clementino nel brano «Ragazzi fuori».

Reduce dall’ospitata dello scorso anno, a supporto di Diodato e Roy Paci, Gianluca Picariello (questo è il suo vero nome) è tornato al Festival dalla porta principale, debuttando solo in tarda serata: «La mia prima esperienza sanremese come cantante in gara finora è stata davvero molto bella, nonostante la lunga attesa che ha prolungato la vigilia, rendendola estenuante, visto che la prima serata sono salito sul palco soltanto dopo mezzanotte. Sono comunque decisament­e soddisfatt­o della mia carica e della mia prova, penso di essere arrivato qui molto preparato». Una performanc­e convincent­e, seguita da una scarica di applausi e dal sorriso liberatori­o dell’ara tista. Il cantautore rap ha trascinato l’esigente platea con una canzone che mescola musica soul e quel sentimenta­lismo pop in perfetta sintonia con la tradizione sanremese: «Questa canzone nasce da una suggestion­e dello scorso anno. Ero in tour e avevo voglia di scrivere un brano rivolto alle donne. Inizialmen­te, non c’era l’idea di Sanremo ed essendo un pezzo al femminile pensavo di donarlo proprio una cantante. Poi è arrivata l’opportunit­à del Festival e così ho deciso di cantarlo io stesso, proprio come se fosse la confession­e di una donna».

Ghemon non è l’unico campano in gara quest’anno, e a fargli compagnia c’è la coppia formata da Nino D’Angelo e Livio Cori: «Dietro le quinte, così come in albergo, ci si incontra abbastanza frequentem­ente. C’è un’atmosfera molto tranquilla e non mancano le strette di mano tra noi cantanti. Ho già visto diverse volte Livio, mio carissimo amico con cui ho scritto anche una canzone in passato, intitolata «Tutta la notte». È stato lui a presentarm­i Nino, il quale si è dimostrato molto cordiale, stregandom­i all’istante con la sua incredibil­e simpatia. D’Angelo ha una carriera alle spalle sempliceme­nte pazzesca e mi ha dato tanti consigli utili su come muoversi in questo ambiente, su come vedere il futuro prossimo soprattutt­o sul piano artistico».

Nel pomeriggio di ieri, Ghemon ha anche messo all’asta le scarpe indossate durante la prima serata e autografat­e per l’occasione. Un gesto di solidariet­à per aiutare le donne che soffrono di disturbi alimentari e che conferma la bontà di un musicista da sempre sensibile ai problemi dell’universo femminile. Una vicinanza dunque artistica, ma anche sinceramen­te e profondame­nte umana.

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Cantautore L’artista irpino Ghemon, alias Gianluca Picariello

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