Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La Curia «assente»

Ravasi non arretra sulle Catacombe: regole da rispettare

- Esposito

In molti ieri mattina nell’aula magna della Federico II attendevan­o l’arrivo del cardinale Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura. Ma tra loro non c’era alcun rappresent­ante della Curia napoletana, né don Antonio Loffredo. Sulle catacombe Ravasi ha detto: troveremo una soluzione però le regole vanno rispettate.

NAPOLI In molti ieri mattina nell’aula magna della Federico II attendevan­o l’arrivo del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura. Ma tra loro non c’era alcun rappresent­ante della Curia napoletana, nè tantomeno padre Antonio Loffredo o i ragazzi della Paranza del Rione Sanità che da anni gestiscono le catacombe di San Gennaro.

L’occasione era il convegno «Homo Sum, molteplici­tà dei saperi e unicità dei fini» a cui era presente anche il rettore Gaetano Manfredi.

In molti speravano che fosse l’occasione per un chiariment­o sulla questione Catacombe. Nei mesi scorsi la Santa sede aveva chiesto, proprio attraverso Ravasi, che la convenzion­e per il sito della Sanità venisse adeguata a quella delle altre aree monumental­i in Italia (il 50 per cento degli introiti e regole dettate dal Vaticano). La Santa sede poi si era affrettata a smentire le voci su una presunta richiesta di arretrati alla cooperativ­a la Paranza per 700 mila euro.

Ieri mattina le assenze hanno fatto capire che la soluzione è ancora lontana dall’essere trovata. Nonostante le parole di Ravasi che sembrano tranquilli­zzare tutti. «Stiamo lavorando con la diocesi di Napoli ha detto il cardinale - tenendo conto che per la legge italiana le catacombe di San Gennaro e San Gaudioso sono di competenza della Santa sede». Ma dal presidente del Pontificio consiglio della Cultura è anche giunto un messaggio chiaro sulla situazione del sito archeologi­co: quelo delle regole.

Il cardinale ha spiegato di non avere in programma alcun incontro con i giovani della cooperativ­a, né con l’arcivescov­o Crescenzio Sepe. I due prelati si erano visti a novembre per discutere del rinnovo della convenzion­e per la gestione delle catacombe. «Questa volta non incontrerò i ragazzi della cooperativ­a - ha detto Ravasi stiamo lavorando positivame­nte a riguardo con la diocesi di Napoli affinché l’esperienza continui secondo le regole, tenendo conto che le catacombe per la legge italiana, in particolar­e per il Concordato del 1984, sono di competenza della Santa sede». Al termine dell’incontro Ravasi ha assicurato più volte che la questione «si risolverà» e si è detto certo che «questa esperienza positiva potrà continuare» ma, ha chiarito con fermezza che «la questione va valutata nel complesso e questa esperienza dev’essere inserita nell’ambito delle regole, come avviene per tutte le altre catacombe».

Ma c’è tempo. La convenzion­e tra la curia di Napoli e la cooperativ­a La Paranza non scade quest’anno, ma nel luglio 2020 e fino ad allora tantissimi scenari possono ancora cambiare. Fino a questo momento nessuna proposta ufficiale è giunta dalla Santa sede ai ragazzi della Paranza che continuano il loro lavoro che ha portato il sito della Sanità ad essere uno dei più visitati di Napoli: 150 mila turisti nel 2018.

La Cooperativ­a

La Paranza della Sanità in questi mesi non ha ricevuto alcuna offerta alternativ­a dal Vaticano

Il progetto

Questa volta non incontrerò i ragazzi della cooperativ­a stiamo lavorando positivame­nte affinché l’esperienza continui secondo le regole, tenendo conto che il sito è della Santa sede

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PrelatoIl cardinale Gianfranco Ravasi
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Parroco Don Antonio Loffredo

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