Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’allarme Incurabili, nuova voragine chiuso anche il Cup Ispezioni nel sottosuolo
Preoccupazione all’ospedale monumentale. Verifiche dell’Abc
NAPOLI
Diversi utenti rimandati indietro a causa della chiusura del centro unico di prenotazione (Cup), sgomberato per uno smottamento del terreno sottostante.
È un nuovo preoccupante capitolo di ciò che sta avvenendo all’ospedale Santa Maria degli Incurabili di Napoli, dove ieri un’altra area è stata interdetta e transennata per il pericolo di crolli. Non è chiaro al momento quale sia l’entità dello smottamento di terreno, se si tratti un buco relativamente piccolo o se invece sotto il basolato si celi un salto di metri, come avvenne lo scorso anno a ridosso dello scalone monumentale.
Poche, pochissime, le informazioni che trapelano. Bocche cucite tra i tecnici, ma tanta preoccupazione da parte chi in quell’ospedale ci lavora e dei pazienti che vedono nuove crepe formarsi di giorno in giorno. La domanda che torna con una forza ormai dirompente è una sola: «Che sta succedendo agli Incurabili?».
Nessuno sembra però aver voglia di rispondere.Il Corriere del Mezzogiorno sta documentando i continui allarmi, rilevando peraltro una divergenza di vedute tra i tecnici dell’Asl, per i quali i problemi sono legati soprattutto ad una conduttura idrica che attraversa il cortile dell’ospedale; e quanto affermato dall’Abc, che ha fatto sapere di aver «già eseguito delle verifiche sulle proprie infrastrutture idriche», senza rilevare anomalie «tali da giustificare il grave e profondo stato di dissesto».
Abc fa sapere che tiene costantemente sotto controllo la tubazione in questione e che al momento del sopralluogo di ieri (né nelle ore successive) non è risultata alcuna perdita. Certo è che l’apprensione va crescendo, anche perché nel cuore di Napoli in molti hanno ancora in mente le immagini del crollo avvenuto ai Tribunali di un’intera parete dell’ex monastero di San Paolo (nel marzo del 2018), o ancor prima (nel 2015) il crollo di una palazzina afferente al dipartimento di Veterinaria della Federico II. Questo non significa che la situazione degli Incurabili sia paragonabile, ma è comprensibile che pazienti e dipendenti chiedano certezze.
Ieri sul posto, oltra alla Asl, sono stati inviati anche un architetto della Soprintendenza e un ingegnere della Curia, e per mercoledì sarebbe già fissata una nuova riunione. Intanto, come accennato, è stato necessario chiudere la palazzina A del complesso ed è anche stata attuata la misura di interdizione alle auto dell’intero cortile.
Un grosso problema è quello di capire come collocare i servizi che sono stati chiusi, ma anche quelli dovranno essere chiusi, come richiesto dall’ufficio tecnico dell’Asl. In una relazione anticipata in esclusiva dal Corriere del Mezzogiorno si legge infatti dell’esigenza di sgomberare la direzione sanitaria, il laboratorio di patologia clinica e tutta l’area della scuola infermieri per «consentire il monitoraggio strutturale delle masse murarie».
Sempre dell’ufficio tecnico Asl una considerazione da non prendere sottogamba, vale a dire che per i tecnici dell’azienda sanitaria «permane allo stato il percolo per la sicurezza dell’edificio che resta soggetto al rischio di nuove rotture (della condotta idrica, ndr) e di infiltrazioni non controllabili».
Un punto da chiarire riguarda un eventuale sopralluogo da parte dei vigili del fuoco, che alle 15.58 di ieri riferivano di non aver hanno alcuna segnalazione aperta rispetto all’ospedale Incurabili. Di certo però hanno ricevuto la relazione dell’Asl sulle criticità rilevate da Bruno Sielo (direttore dell’unità di progettazione, sviluppo e manutenzione), dal momento che proprio quella relazione è stata inviata anche alla direzione del comando dei vigli del fuoco di Napoli.