Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bonisoli: il Plebiscito non si tocca ma sulle grate si può mediare
Il ministro in visita al Mann «apre» al dialogo. «Giulierini? Potrebbe restare in proroga»
NAPOLI «La premessa: a me piacciono le metropolitane, con tante linee. Ma per quanto riguarda le grate di piazza Plebiscito il ministero non ha cambiato idea, posizionare le griglie di areazione in piazza è una scelta inappropriata. Continueremo a portare avanti un’azione conseguente».
Fin qui il ministro per i beni culturali Alberto Bonisoli, in visita al Mann, tiene il punto e ribadisce la posizione del Mibac. Poi però sembra concedere un’apertura a chi non ritiene un problema il «buco» in piazza Plebiscito: «Penso comunque che con un minimo di collaborazione la soluzione si possa trovare, nel dialogo tra i diversi soggetti. Sono ottimista. Del resto si tratta di un intervento relativamente piccolo. I tecnici troveranno la quadra, il buco va spostato di qualche metro. Vedrò il sindaco di Napoli il 20 di questo mese e uno dei punti di discussione sarà proprio questo. In ogni caso, Piazza Plebiscito è una delle più belle del mondo e va tutelata ad ogni costo».
Bonisoli in realtà non avrebbe voluto parlare della questione griglie, ma alla richiesta, durante la conferenza stampa, non si tira indietro, cercando di smorzare le polemiche con il suo tono pacato e sbrigativo. L’occasione è la presentazione della mostra su «Canova&l’Antico» in programma al Mann dal 28 marzo al 30 giugno, che prevede l’arrivo a Napoli di importanti opere, tra cui le celeberrime Tre Grazie, dall’Ermitage di San Pietroburgo e da altri musei internazionali. In totale saranno esposti dodici grandi marmi e oltre 110 opere (modelli e calchi in gesso, bassorilievi, disegni).
Una politica, quella dei prestiti, alla quale il ministro plaude. Poi elogia il museo napoletano che lo ospita e del quale visita anche il cantiere del braccio nuovo: «È la prima volta che vengo al Mann», svela Bonisoli, che si dichiara impressionato «dalla volumetria dell’edificio, dall’allestimento» e pure dal fatto che il museo «abbia un piano strategico». Il che conduce il discorso alla scadenza del mandato del direttore Giulierini, l’estate prossima. «Potrebbe essere riconfermato con una proroga, se farà domanda». Per lui come per gli altri superdirettori in scadenza nel 2019 si apre questa possibilità, mentre in altri casi, come per Pompei e Caserta, sono già stati pubblicati i bandi di gara. Su Napoli, poi, avverte il ministro, «sono in arrivo una parte dei 90 milioni destinati a quattro centri storici di quattro regioni del Sud. Parlerò anche di questo con il sindaco, che dovrà indicarmi le priorità e la logica degli interventi. Inoltre, gli chiederò di rafforzare i trasporti, in particolare quelli che raggiungono musei come Capodimonte. Se non mi avesse chiamato de Magistris lo avrei fatto io, non lo conosco ma abbiamo molto da dirci. Napoli ha dei tesori incommensurabili che possiamo far conoscere a livello internazionale. Dobbiamo renderli poli attrattivi».
Dopo il Mann, Bonisoli visita la Fondazione Croce e il Museo di Capodimonte, accompagnato dal direttore Bellenger. Anche qui Bonisoli si dimostra ammirato: «Ca- podimonte ha tutte le potenzialità per diventare un vero Campus culturale multidisciplinare». E nel giorno in cui si discute della crisi diplomatica tra Italia e Francia, ogni possibile imbarazzo è sciolto proprio da Bellenger con una battuta: «Io francese? Sì ma in realtà sono un francese napoletano».
Fondi
Sono in arrivo anche una parte di 90 milioni destinati a quattro centri storici del Mezzogiorno Ne parlerò con il sindaco il 20, per capire quali sono le priorità d’intervento. E poi discuteremo della metro