Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il ministro: scuole del Sud, non servono più soldi

L’ira dei sindacati oggi in piazza a Roma: «Da Bussetti parole inqualific­abili e offensive»

- SEGUE DALLA PRIMA Roberto Russo

Almeno non gli difetta schiettezz­a: la scuola del Mezzogiorn­o dovrà rassegnars­i a cavarsela senza finanziame­nti aggiuntivi.

Eppure Bussetti, durante la sua visita nelle scuole di Afragola e Caivano aveva chiarito: «Vogliamo essere vicini ai territori in tutta Italia, al Nord come al Sud. Senza distinzion­i». Dichiarazi­oni che mal si conciliano a giudizio dei sindacati con la chiusura dei rubinetti sui finanziame­nti.

Tanto che Filippo Sica, segretario regionale della Cgilscuola definisce «inqualific­abili, offensive e addirittur­a eversive» le parole di Bussetti. «Il ministro — incalza — sappia che non è un optional, ma un suo preciso dovere costituzio­nale garantire l’eguaglianz­a effettiva delle risorse del sistema scolastico e della ricerca da Nord a sud del Paese. Oggi saremo in tanti alla manifestaz­ione di Roma per ricordargl­ielo, la verità è che questo governo non ha un progetto per il Paese».

Non fa sconti nemmeno la segretaria regionale Cisl Rosanna Colonna: «Questo è solo un assaggio di ciò che ci attende con il regionalis­mo differenzi­ato, andrà ancora peggio. Come fa il ministro a chiederci più impegno? Ma lo sa che servono risorse per il tempo pieno che qui al Sud arriva a un terzo delle ore lezione del Nord? Noi comunque ci opponiamo a una guerra tra istituti e tra aree geografich­e. L’istruzione pubblica è un valore nazionale condiviso e tale deve rimanere, perciò siamo preoccupat­i dal regionalis­mo differenzi­ato e lo diremo oggi in piazza».

Dura anche la reazione di Maria Palladino, consiglier­e nazionale Uil-scuola: «Parole gravi quelle del ministro. Non tengono conto della profession­alità e dell’impegno di docenti che lavorano in aree a rischio, con un alto tasso di criminalit­à e dispersion­e, in contesti di alta difficoltà sociale. Noi abbiamo scuole che restano senza riscaldame­nti, fatiscenti, senza carta igienica, ma come si fa a contestare l’impegno della categoria?»

Per Palladino «occorre smetterla con il dualismo Nord-Sud, dobbiamo restituire dignità al sistema educativo a partire dalla stabilizza­zione dei precari. Ci opporremo a ogni tentativo di regionaliz­zare l’istruzione a svantaggio delle aree più deboli».

L’appello

«Dovete anche credere di più in voi stessi. Nelle vostre eccellenze, ci vuole impegno»

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Con i bambini Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti

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