Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Al soldo dei clan», 17 anni a un ex finanziere
Èstato condannato a 17 anni di carcere Claudio Auricchio, ex finanziere napoletano accusato dai pentiti di camorra di essere un uomo al soldo dei clan Di Lauro e della Vanella Grassi e di aver gestito per loro gli affari criminali mentre indossava la divisa. I collaboratori di giustizia, in particolare Rosario Guarino, avevano riferito che Auricchio aveva un ruolo centrale nella cosca come uomo di fiducia. I pm Maurizio de Marco e Vincenza Marra avevano chiesto per lui 20 anni di carcere. Le accuse contestate sono di associazione camorristica, armi, traffico di droga. È stato invece assolto con il suo accusatore Guarino e con Antonio Mennetta, di un tentato omicidio che però i collaboratori di giustizia raccontano con dovizia di particolari. A decidere è stato il giudice per le udienze preliminare di Napoli, Marcello De Chiara. Con lui sono stati condannati altri esponenti del clan Di Lauro che hanno fatto la «storia» della camorra di Scampia e Secondigliano. C’è Tullio Emmausso, storico affiliato al clan che ha sede al rione dei Fiori a Secondigliano. La pena per lui è stata mite: tre anni. Aniello Apredda, difeso dall’avvocato Giuseppe Perfetto, è stato l’unico ad avere l’esclusione dell’associazione e a fronte di una pena chiesta di 18 anni ne ha avuti 12. Nove anni a Pasquale Paolo, 9 anni e 4 mesi per Luigi Noceroni, Salvatore Luongo e Salvatore Marfella. Era indagato anche Salvatore Di Lauro, figlio dei padrino Paolo, ma la sua posizione è stata stralciata perché ci sono dubbi sul soprannome con il quale lo identificavano gli investigatori (terremoto) che non era quello usato dagli affiliati.