Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il «Purgatorio» di Sorrento
Nel bistrot di Lievitomadre riproposto il classico con uova, pomodoro e formaggio
Il meritorio progetto, avviato a Sant’Agnello grazie all’intuizione e alla caparbietà di Michele De Angelis, si amplia e sbarca a Sorrento. Il laboratorio di panetteria Lievitomadre Iommella trova, grazie alla consulenza dell’imprenditore alberghiero Enzo Acampora, uno sbocco nell’omonimo, informale, bistrot sul corso Italia, proprio di fronte a piazza Angelina Lauro. Oltre alla cura per i lievitati, pane e focacce, che ritenevo scontata, ho avuto modo di apprezzare l’offerta gastronomica complessiva, incentrata su piatti di tradizione e territorio, elaborati con un’attenzione, non comune, alla stagionalità degli ingredienti. Il menu c’è e cambia con cadenza mensile. Poi ci sono le proposte del giorno che arricchiscono ulteriormente l’offerta. Il confortevole (non richiesto) assaggio delle succitate focacce ci introduce in medias res. Arancini (quasi) da manuale, sia bianchi che rossi, con i chicchi di riso ben distinti. E subito a seguire l’esemplare minestrone di verdure di stagione: patate, carote, bietole, cavolo, fagioli, forse qualcosa ancora che non ho appuntato. La pasta mista con i fagioli cannellini (1) è essenziale e azzeccosa come si usa (non disdegno anche la versione più brodosa, ma si tratta proprio di un altro piatto). La portata emblematica della cena restano le uova in Purgatorio (2), un capolavoro della cucina povera — solo uova, pomodoro e caciocavallo sorrentino — di cui, inspiegabilmente, c’è traccia ormai solo nelle pagine degli antichi ricettari. Ordinarie, comunque buone, le polpette di friarielli alle quali gioverebbe un leggero sprint acido. Perfetta la frittura dei rari, in questo periodo, gustosissimi totani neri
(3). Tra i dolci, ho apprezzato maggiormente quelli tradizionali (caprese e tiramisù) realizzati da Assunta Rotoli. Da tornarci (a Surriento, naturalmente).