Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lega e Cinquestelle
Ma all’ultimo minuto il M5S ha chiesto di capire meglio l’intera questione.
Destinata peraltro a ingarbugliarsi ancor più dopo che il Presidente De Luca ha chiesto l’autonomia anche della Regione Campania. Mossa giusta e tempestiva, che allarga il tavolo e impone così che dell’autonomia regionale si ridiscuta in Parlamento: partendo da zero e con tutt’altra impostazione.
Evidentemente il M5S, pur di firmare il contratto del governo del cambiamento, aveva trascurato qualche passaggio decisivo. Per esempio il seguente: « .... il percorso di rinnovamento dell’assetto istituzionale dovrà dare sempre più forza al regionalismo applicando, regione per regione, la logica della geometria variabile….». Che vuol dire: ogni regione fa da sola «dando spazio alle energie positive e alle spinte propulsive espresse dalle collettività locali», prendendosi tutti i poteri e le risorse necessarie. Frasi apparentemente sibilline, ma non tanto da occultare l’antico progetto della Lega Nord. Occorre un geometra per capire che,
variando le geometrie, non solo si staccano dal resto d’Italia le regioni più ricche e meglio organizzate, ma si spappolano l’unità, l’eguaglianza, la coesione e la cultura dell’Italia?
Perciò prima del merito delle questioni più complicate, il vero problema è il metodo con cui i due contraenti intendono governare: che non esprime e non promette nulla di buono. Per un verso la campagna elettorale dura da mesi (e durerà fino a giugno), sicché il disaccordo tra loro — ciascuno col suo sondaggio di giornata — li costringe a rinviare i problemi più spinosi al dopoelezioni europee. Per un altro verso, divise tra loro le materie sensibili, i due leader, essendo contraenti e non alleati, non affrontano mai i problemi in una discussione collegiale esauriente e a carte scoperte. Prima evitano che l’uno s’intrometta nella materia dell’altro. Poi, se uno dei due si accorge che qualcosa non torna — e avverte il rischio di perdere elettori — chiede l’incontro del triumvirato per cercare la quadratura del cerchio. È pensabile che due forze politiche competitive, e tese a difendere le proprie identità e diversità, possano governare assieme, senza però allearsi, un paese in recessione economica e in regressione culturale?