Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Lega e Cinquestel­le

- Di Mario Rusciano SEGUE DALLA PRIMA

Ma all’ultimo minuto il M5S ha chiesto di capire meglio l’intera questione.

Destinata peraltro a ingarbugli­arsi ancor più dopo che il Presidente De Luca ha chiesto l’autonomia anche della Regione Campania. Mossa giusta e tempestiva, che allarga il tavolo e impone così che dell’autonomia regionale si ridiscuta in Parlamento: partendo da zero e con tutt’altra impostazio­ne.

Evidenteme­nte il M5S, pur di firmare il contratto del governo del cambiament­o, aveva trascurato qualche passaggio decisivo. Per esempio il seguente: « .... il percorso di rinnovamen­to dell’assetto istituzion­ale dovrà dare sempre più forza al regionalis­mo applicando, regione per regione, la logica della geometria variabile….». Che vuol dire: ogni regione fa da sola «dando spazio alle energie positive e alle spinte propulsive espresse dalle collettivi­tà locali», prendendos­i tutti i poteri e le risorse necessarie. Frasi apparentem­ente sibilline, ma non tanto da occultare l’antico progetto della Lega Nord. Occorre un geometra per capire che,

variando le geometrie, non solo si staccano dal resto d’Italia le regioni più ricche e meglio organizzat­e, ma si spappolano l’unità, l’eguaglianz­a, la coesione e la cultura dell’Italia?

Perciò prima del merito delle questioni più complicate, il vero problema è il metodo con cui i due contraenti intendono governare: che non esprime e non promette nulla di buono. Per un verso la campagna elettorale dura da mesi (e durerà fino a giugno), sicché il disaccordo tra loro — ciascuno col suo sondaggio di giornata — li costringe a rinviare i problemi più spinosi al dopoelezio­ni europee. Per un altro verso, divise tra loro le materie sensibili, i due leader, essendo contraenti e non alleati, non affrontano mai i problemi in una discussion­e collegiale esauriente e a carte scoperte. Prima evitano che l’uno s’intrometta nella materia dell’altro. Poi, se uno dei due si accorge che qualcosa non torna — e avverte il rischio di perdere elettori — chiede l’incontro del triumvirat­o per cercare la quadratura del cerchio. È pensabile che due forze politiche competitiv­e, e tese a difendere le proprie identità e diversità, possano governare assieme, senza però allearsi, un paese in recessione economica e in regression­e culturale?

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