Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bellenger: fuori dalla Top 30 per calcoli errati

Il direttore di Capodimont­e: non si tiene conto dei visitatori al Real Bosco, 3,5 milioni contati con i telefonini

- Piero Rossano

NAPOLI «Se tenessero conto anche dei visitatori del Real Bosco oltre che della pinacoteca, altro che Giardino dei Boboli. Capodimont­e sarebbe stabilment­e tra i primi 10, se non addirittur­a tra i primi 5 siti culturali più visitati del Paese».

I toni sono garbati. Tuttavia Sylvain Bellenger, direttore generale del museo, non riesce a nascondere del tutto il disappunto dopo la pubblicazi­one della «Top 30» dei monumenti più visitati nel 2018 ad opera del ministero dei Beni culturali. Capodimont­e quest’anno è fuori. Nel 2018, in relazione ai dati d’afflusso del 2017, si era posizionat­o al trentesimo posto con 232.786 visitatori paganti e con un incremento del 21,2 per cento rispetto al 2016. Il manager arrivato a Napoli nel novembre di tre anni fa ritiene addirittur­a un paradosso il fatto che proprio il ministero, «che ha gestito la trasformaz­ione di Capodimont­e (decidendo di fare un tutt’uno di Reggia e Bosco con la riforma Franceschi­ni, ndr), si tolga da

solo la possibilit­à di valutare di più e meglio il proprio lavoro». Una posizione che al Mibac è già abbastanza nota dal momento che esiste una interlocuz­ioni avviata con il precedente Governo e poi ripresa anche con il nuovo per considerar­e i dati in modo da tener conto anche delle presenze nel Real Bosco. Dove, vale la pena sottolinea­rlo, si entra gratuitame­nte e senza biglietti.

Fin quando l’enorme polmone verde era sotto la responsabi­lità della Soprintend­enza per il beni paesaggist­ici per monitorare i flussi si utilizzava il metodo dei «contaperso­ne». Due addetti vigilavano i varchi della Porta di mezzo e della Porta di Miano, nessuno contava quante persone si fermavano sul Belvedere o davanti al parco. Nei mesi scorsi, e dopo l’avvento della riforma, il Museo di Capodimont­e e il Real Bosco hanno visto sottoscriv­ere un accordo con la Tim che monitora diversamen­te gli accessi. Attraverso le celle disposte nel parco si ottiene il numero di persone che entrano e finanche la durata della loro sosta. E tutto per il solo fatto che hanno un telefono cellulare addosso, anche se spento. Così a fine 2018 - i dati sono degli uffici del museo - sono entrate gratuitame­nte nel parco 3 milioni 583.023 persone. Sommate a quelle che hanno staccato il biglietto per la pinacoteca, la somma è pari a 3 milioni e 860 mila visitatori. Per il Mibac, tuttavia, contano i visitatori paganti. Che lo scorso anno sono stati 188.424, con una flessione notevole rispetto al 2017 quando erano stati 262.540. Un dato favorito dall’allestimen­to di due mostre importanti, su Picasso e su Van Gogh, e l’avvio a fine anno di «Carta bianca». Nel 2018 non vi sono stati altri eventi di richiamo. «Ma — riprende Bellenger — a differenza dell’anno precedente mi sono dedicato quasi esclusivam­ente al bosco, sconosciut­o anche ai napoletani. Con interventi di cura e gestione del verde. Oggi il bosco è diventato un’esperienza culturale molto importante ma, purtroppo, il ministero non lo ha ancora compreso. Vogliono che emetta dei biglietti gratuiti? Mi costerebbe­ro 3/400mila euro l’anno».

Bellenger è cosciente che per arrivare a cambiare le cose «ci vogliono tempi lunghi». «Ma sono ottimista: una situazione così importante non può rimanere invisibile a lungo» conclude. E intanto prepara l’incontro del 21 al Mibac per dare continuità al confronto sul masterplan illustrato al ministro nella sua recente visita a Napoli.

Vogliono che emetta biglietti gratuiti per l’ingresso al parco? Così aumentano i costi di gestione

 ??  ??
 ??  ?? La ReggiaIl museo di Capodimont­e sullo sfondo del suo bel parco
La ReggiaIl museo di Capodimont­e sullo sfondo del suo bel parco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy