Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La paranza dei bambini miglior sceneggiat­ura a Berlino

Saviano: «Dedico questo premio alle Ong che salvano le vite»

- Natascia Festa

Non sono tante le parole ne La paranza dei bambini, il film di Claudio Giovannesi tratto dal romanzo di Roberto Saviano. Ma sono parole necessarie e per questo hanno meritato l’Orso d’oro per la sceneggiat­ura al Festival del Cinema di Berlino. Una conferma del successo del sodalizio artistico tra Roberto Saviano e Maurizio Braucci che con lo scrittore aveva già firmato i dialoghi di Gomorra di Matteo Garrone. Il pubblico e la critica della sessantano­vesima edizione della Berlinale aveva accolto con commozione il film che narra l’infanzia e l’adolescenz­a violata dei ragazzini dei quartieri popolari di Napoli, e lo fa dalla parte dei bambini.

«Dedico questo premio alle Ong che salvano le vite nel Mediterran­eo» ha commentato Saviano alla cerimonia. «Parlo italiano perché certe cose vanno dette con la lingua della carne. Raccontare la verità nel nostro Paese è diventato molto complicato. Anche per questo un’altra dedica di questo premio va ai maestri di strada che salvano vite nei quartieri poveri. Scrivere questo film ha significat­o fare un atto di resistenza», ha concluso. E, infatti, i titoli di coda della pellicola si chiudono proprio con una dedica ai «moreno». Li hanno letti pure i ragazzini che sono corsi nelle sale cinematogr­afiche di Napoli per vedere il film e per vedersi, perché tanti hanno partecipat­o come comparse o lo sono idealmente.

Giovannesi, che ha girato con l’occhio rigoroso di un non appartenen­te (è romano), restando saldo di fonte a ogni rischio di retorica sugli «scugnizzi» di cui la «paranza» è inevitabil­mente figlia: «Vogliamo dedicare questo premio al nostro Paese — ha detto — nella speranza che l’arte, la cultura e la formazione tornino ad essere una priorità per l’Italia». Braucci, conosce quello di cui parla. Anima di Arrevuoto, il progetto teatrale per i ragazzi delle periferie, ha scavato nella lingua dei quartieri per trarne ora l’essenza tragica ora la vigorosa vis paradossal­e. «I ragazzi nel Sud Italia — ha detto dopo aver ricevuto il premio — come avete visto nel film, hanno bisogno di sostegno, più di quel che hanno ora, e per questo è importante l’amicizia dell’Italia con gli altri Paesi».

I protagonis­ti hanno, però, gioito da casa. Francesco Di Napoli, scelto in un bar quasi contro la sua volontà — Giovannesi ha raccontato a questo giornale che è stato costretto ad andare a casa sua e chiedere ai genitori di convincerl­o — e gli altri sono stati abbracciat­i da Berlino con grande simpatia, esplosa anche in una festa in loro onore. Perché la storia di Nicola, figlio senza padre di una stiratrice del rione Sanità, che vede sotto i propri occhi gli estorsori del clan, umiliare sua madre che a stento a messo insieme i soldi per la «quota» del racket, è un grido ruvido la cui eco deve scuotere l’Europa. Ed è difficile immaginare che Saviano-BraucciGio­vannesi non vogliano girare anche il sequel de «La paranza» ovvero «Bacio feroce». Che farà ora Nicola?

 ??  ?? Tris d’assi Saviano, Braucci e Giovannesi­DomaniAl Metropolit­an di Chiaia domani sera alle 20.30 sarà presente il cast al completo del film, che sarà presentato da Roberto Saviano e dal regista Claudio Giovannesi.
Tris d’assi Saviano, Braucci e Giovannesi­DomaniAl Metropolit­an di Chiaia domani sera alle 20.30 sarà presente il cast al completo del film, che sarà presentato da Roberto Saviano e dal regista Claudio Giovannesi.

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